Agrigento

Battaglia legale per la concessione del porto turistico di Licata, l’Assessorato Territorio perde il ricorso

Il Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana (C.G.A.R.S) ha accolto il ricorso presentato dalla società Iniziative Immobiliari spa avviato contro l’Assessorato Territorio e Ambiente-Dipartimento Regionale dell’Ambiente. Nel maggio 2006 l’Assessorato Regionale aveva riconosciuto alla società, per 99 anni, la concessione demaniale marittima per la costruzione del porto turistico denominato “Marina di Cala del Sole” nel Comune di Licata, in provincia di Agrigento. Nel 2014, l’Assessorato Regionale ha però revocato la concessione per un presunto mancato pagamento di alcune rate del canone concessorio.

La concessione demaniale marittima revocata per presunto mancato pagamento del canone

La società, assistita dagli avvocati Rubino, Tedeschini e Valenza, ha contestato questa decisione e il contenzioso è ancora pendente davanti al Consiglio di Giustizia Amministrativa. Nel frattempo, la società Iniziative Immobiliari spa ha chiesto all’Assessorato Regionale di risolvere la questione in modo agevole, ma l’Assessorato ha ignorato la richiesta. Di conseguenza, la società ha presentato ricorso al TAR di Palermo per ottenere l’annullamento del silenzio inadempimento. L’Assessorato Regionale ha poi respinto la richiesta della società, sostenendo che la misura dei canoni concessori deve essere determinata esclusivamente dall’Amministrazione regionale.

Una nuova legge regionale sulla definizione agevolata delle controversie

La società Iniziative Immobiliari spa ha presentato un ulteriore ricorso contro questa decisione e, nel frattempo, è entrata in vigore una legge regionale che prevede il recepimento della legge nazionale sulla definizione agevolata delle controversie. Il Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana ha così deciso di accettare il ricorso della società e di esaminare la questione alla luce di questa nuova legge.

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La decisione del TAR di Palermo

Il TAR Sicilia – Palermo, con sentenza del 19 gennaio 2022, ha dichiarato cessata la materia del contendere in relazione all’azione giudiziaria intrapresa dalla società Iniziative Immobiliari s.p.a. contro il silenzio e ha dichiarato l’improcedibilità del ricorso per motivi aggiunti, volto all’annullamento del provvedimento di diniego. In seguito, la società Iniziative Immobiliari s.p.a. ha proposto appello per ottenere la riforma della sentenza impugnata riguardo ai motivi aggiunti. La Regione Siciliana – Assessorato Territorio e Ambiente e l’Autorità del sistema portuale del Mar di Sicilia Occidentale si sono costituite in appello per resistere all’azione, sostenendo l’infondatezza dell’appello e affermando che l’unica disciplina applicabile fosse quella regionale.

Gli avvocati evidenziano l’erroneità della sentenza del giudice di primo grado

Durante il processo, gli avvocati Rubino, Tedeschini e Valenza hanno evidenziato l’erroneità della sentenza del giudice di primo grado e l’infondatezza delle eccezioni delle difese avversarie, sostenendo che tutti i provvedimenti normativi che hanno ricadute sull’assetto concorrenziale tra le imprese nazionali debbano essere attratti nella competenza statale.

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Accolto l’appello della società Iniziative Immobiliari s.p.a

Infine, condividendo le argomentazioni degli avvocati Rubino, Tedeschini e Valenza, il CGA per la Regione Siciliana, con sentenza pubblicata il 17 gennaio 2023, ha accolto l’appello proposto dalla società Iniziative Immobiliari s.p.a. e ha annullato il provvedimento di diniego emanato dall’Assessorato Regionale del Territorio e dell’Ambiente. In conseguenza, l’Amministrazione regionale dovrà pronunciarsi nuovamente sull’istanza di definizione agevolata del contenzioso formulata dalla Iniziative Immobiliari spa, applicando unicamente la disciplina nazionale e non quella regionale.

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