L'OMICIDIO

Cardiologo ucciso in studio, chi è Adriano Vetro, il bidello “riservato” arrestato per il delitto

Adriano Vetro, 47 anni, il presunto omicida del cardiologo 65enne Gaetano Alaimo, è un tipo schivo, che non dà molta confidenza. Almeno così dicono a Favara, la cittadina dove si è consumata la tragedia.

Un concittadino non usa mezzi termini: “Si faciva i fatti so, mai un disturbo, sempre riservato e gentile”.  Vetro è bidello in una scuola e vive con i suoi genitori, anziani. Adesso andrà in carcere: il magistrato ha firmato l’arresto, le ipotesi di reato contestate sono omicidio premeditato e porto abusivo di arma da sparo clandestina. L’indagato sta per essere trasferito alla casa circondariale “Pasquale Di Lorenzo” di Agrigento.

I perchè della tragedia

L’interrogatorio del quarantasettenne di Favara, ritenuto da subito dalla Procura di Agrigento e carabinieri, l’assassino del cardiologo sessantacinquenne Gaetano Alaimo, è finito. L’uomo avrebbe contestato al medico il mancato rilascio di un documento che era indispensabile per il rinnovo della sua patente di guida.

Leggi anche

Litiga con cardiologo e gli spara, morto il medico, arrestato l’omicida, ecco il movente

Il quarantasettenne aveva detto allo specialista di essere disposto anche a subire un intervento chirurgico pur di avere il certificato. Vetro, incensurato, ha raccontato di aver casualmente trovato, ieri, la pistola in campagna e di essere andato al Poliambulatorio, questo pomeriggio, per uccidere il cardiologo.

All’interrogatorio erano presenti il procuratore facente funzioni Salvatore Vella, la sostituta Elenia Marino, il colonnello dei carabinieri Vittorio Stingo, e il tenente colonello Vincenzo Bulla.

Leggi anche

Ucciso per non aver firmato un certificato, confessa l’omicida del cardiologo

L’omicidio e la fuga

Vetro armatosi di tutto punto con una pistola calibro 7,65 risultata rubata alle 15 si è recato al Poliambulatorio di via Bassanesi senza appuntamento. L’uomo, prima ancora che la struttura venisse aperta al pubblico, appena ha scorto il cardiologo ha sparato un colpo che si è conficcato al torace provocandone la morte immediata. Poi, la fuga che manco fuga è stata: Adriano Vetro è tornato a casa, dove abitava con gli anziani genitori ed ha aspettato. Non si è disfatto nemmeno dell’arma che al momento dell’arrivo dei carabinieri (che l’hanno sequestrata) aveva un colpo in canna.

Leggi l'articolo completo