Lascia un segno pesantissimo sulla comunità Agrigentina il brutale omicidio del cardiologo Gaetano Alaimo, 65 anni, ucciso ieri da un suo assistito per futili motivi. Molto conosciuto non solo a Favara, dove materialmente aveva lo studio e operava, ma anche nell’intero hinterland. In tanti, infatti, anche dai paesi vicini si recavano nel suo studio riconoscendogli professionalità e bravura.

L’ex sindaco: “Mi sento un po’ orfano”

A ricordarlo tra i tantissimi anche l’ex sindaco di Campofranco, Rino Pitanza, uno dei suoi assistiti: “Non ho ancora realizzato quello che è successo, ci dovevamo vedere dopo le feste di natale – racconta -. Un abbraccio alla moglie, ai figli e ai collaboratori dello studio che erano diventati visi e voci familiari. Mi sento un po’ orfano. Tanti… tantissimi si sentono orfani di una brava persona, di un bravo medico, di un buon amico. E anche se adesso non sei più ad accogliermi con il tuo sorriso prometto che manterrò la promessa di ascoltare sempre i tuoi consigli”.

L’ordine dei medici: “Serve più sicurezza”

La federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri invoca più sicurezza attraverso il suo presidente Filippo Anelli: “Oggi noi piangiamo un altro collega, caduto per mano di un suo paziente. Oggi è il tempo del dolore, della vicinanza alla famiglia del collega, della solidarietà all’ordine dei medici di Agrigento, con il suo presidente Santo Pitruzzella. È anche il momento di chiedere, ancora una volta, piena applicazione della legge e più sicurezza per i medici: è inconcepibile che una persona possa entrare armata in un luogo di cura”.

Fermato l’assassino

Alaimo è stato assassinato con un colpo di pistola nel suo ambulatorio davanti agli impiegati e ai pazienti in attesa in ambulatorio per non aver voluto firmare un certificato medico che serviva all’omicida per il rilascio della patente. Sarebbe questo il motivo del delitto di Favara. E’ stato firmato dal magistrato l’arresto a carico di Adriano Vetro, 47 anni, bidello di Favara, ritenuto il responsabile dell’omicidio del cardiologo Gaetano Alaimo. Le ipotesi di reato contestate sono omicidio premeditato e porto abusivo di arma da sparo clandestina. L’arma, ritrovata a casa di vetro, infatti, risulta rubata. L’indagato, nella serata di ieri, è stato trasferito alla casa circondariale “Pasquale Di Lorenzo” di Agrigento.

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