Giusy Caldo

Volontaria Animalista dell'associazione Ada Palermo (Amici degli animali), volontaria del Canile municipale di Palermo. La mia professione? Mi occupo di turismo.

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La cavalla si chiama Freedom LZ, ha solo quattro anni e fino a poche settimane fa correva all’ippodromo di Palermo. Ma la scorsa settimana, in pieno centro, in via Maqueda, Freedom è scivolata mentre trainava una carrozza turistica, cadendo rovinosamente a terra davanti a decine di passanti.

Per l’Associazione ADA – da anni in prima linea per la protezione degli animali – questo incidente è solo l’ultimo segnale di un problema più ampio: l’utilizzo di ex cavalli da corsa, come i trotter, per trainare carrozze in città. Un impiego fuori luogo, stressante e pericoloso, sia per loro che per la sicurezza pubblica.

“I cavalli da corsa non sono fatti per trainare carrozze tra traffico, buche e rumore. Hanno una struttura corporea e un addestramento completamente diversi. Al massimo si possono impiegare cavalli da tiro, che sono più robusti e abituati a questi compiti, ma anche lì il discorso è delicato. Noi, comunque, diciamo basta con questa pratica anacronistica.

ADA denuncia da tempo lo sfruttamento dei cavalli nel servizio di piazza e ora chiede ufficialmente un’indagine sulle condizioni di lavoro degli animali impiegati nelle carrozze a Palermo. Chiediamo che vengano applicate sanzioni severe a chi maltratta i cavalli e vogliamo sfatare anche un altro mito: quello del macello. I cavalli che escono dall’ippodromo non sono destinati alla carne, perché trattati con farmaci incompatibili con il consumo umano. Non c’è nessun ‘li salviamo dalla morte’ nel farli lavorare tra asfalto bollente e clacson.

La buona notizia? Freedom LZ è attualmente al sicuro, custodita presso il Nucleo Ippomontato, in attesa che si faccia luce sull’accaduto. “Un segnale importante – dice ADA – che ci fa sperare in una maggiore attenzione delle autorità”.

Un altro passo avanti arriva dall’amministrazione comunale. Per il secondo anno consecutivo, grazie all’assessore Fabrizio Ferrandelli, è in vigore un’ordinanza che limita fortemente l’attività delle carrozze. Stiamo lavorando per convertire questa attività in qualcosa di diverso – spiegano dall’Associazione – magari in iniziative turistiche più moderne e sostenibili, che non prevedano lo sfruttamento di animali.

La politica, finalmente, sembra accorgersi della questione. Ma è giusto ricordare che se oggi se ne parla, è grazie al lavoro costante di tante associazioni e cittadini che, nel silenzio generale, hanno continuato a battersi per il rispetto degli animali.

Freedom significa libertà. Speriamo che questa cavalla possa davvero trovarla, e con lei tanti altri animali usati e abusati in nome del folklore.

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