Salvatore Zichichi

Salvatore Zichichi è un medico per devozione, mente innovativa e nerd, crede nelle relazioni umane come leva per trasformare la sanità e la realtà.

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C’è una parte della medicina che non aspetta che la malattia bussi alla porta.

È una medicina che si muove in silenzio, lavora prima che compaiano i sintomi, e spesso salva vite senza che chi le deve la vita ne sia pienamente consapevole. È la prevenzione secondaria, quella che passa dagli screening oncologici.

Le malattie oncologiche, insieme a quelle cardiovascolari, sono tra le principali cause di morte.
Ma c’è una buona notizia: molte di queste vite possono essere salvate se il tumore viene scoperto per tempo.

Perché contano così tanto

Ogni diagnosi precoce non è solo un numero: è una vita con più possibilità di guarigione, una famiglia che può continuare a progettare il futuro, un tempo prezioso guadagnato.

Gli screening non prevengono solo il cancro: prevengono diagnosi tardive, terapie più invasive, costi sanitari più alti e dolore umano.

Penso a qualche anno fa, un caro amico e collega si è sottoposto ad una normalissima visita dal medico del lavoro. Da li delle analisi di sangue sospette e l’inizio di un lungo percorso che ha portato alla diagnosi di un tumore aggressivo, intercettato da un controllo fatto per tempo. 

O ancora una amica di famiglia che sempre per un controllo di routine evidenzia una massa incapsulata ancora in tempo per una pulita resezione chirurgica. 

Oggi la parola Tumore non deve spaventare. Non deve generare quella paura, vergogna, timore, da polvere sotto il tappeto, ma prima si effettuano i controlli, prima ci si mette davanti un possibile problema, prima ci si potrà concentrare su soluzioni risolutive e efficaci, in tanti casi che fino a qualche anno fa invece erano senza soluzione. 

La sfida: aumentare la partecipazione

Eppure, i dati parlano chiaro: ancora troppe persone non rispondono all’invito.

Le ragioni? Paura dell’esame, mancanza di tempo, sfiducia o semplice disinformazione. Ma ogni mancata adesione è un’opportunità persa di giocare d’anticipo.

Quali sono gli screening? 

  • Screening per la prevenzione del tumore della mammella, Donne di età compresa tra i 50 e i 69 anni, Mammografia ogni 2 anni.
  • Screening per la prevenzione del tumore del collo dell’utero, Donne di età compresa tra i 25 e i 29 anni, PAP test ogni 3 anni, Donne di età compresa tra i 30 e i 64 anni, HPV test ogni 5 anni
  • Screening per la prevenzione del tumore del Colon retto, Persone di età compresa tra i 50 e i 69 anni, SOF test ogni 2 anni.

Un invito personale

Partecipare a uno screening significa dare valore alla propria salute e alla propria vita.
Non è solo una scelta individuale: è un atto di responsabilità verso le persone che ci amano e verso la comunità.

Il cancro, se diagnosticato in fase precoce, può essere affrontato con terapie meno invasive e con molte più probabilità di successo. E questo è un traguardo che vale ogni minuto del nostro tempo.

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