Cocaina acquistata nella zona della fontana del Tritone direttamente a casa degli spacciatori o nei pressi di quello che era diventato il bazar della droga della borghesia locale, oppure preparata a vista in appositi locali su lastre di marmo per lo sballo collettivo degli acquirenti sotto gli occhi dei fornitori “camerieri”. Sono le nuove frontiere del divertimento nella Sicilia centrale  gestite da una organizzazione che operava nei pressi della fontana del Tritone a Caltanissetta.

Un anno di indagini e intercettazioni

Dopo un anno di indagini e intercettazioni la Polizia di Stato ha eseguito dieci misure cautelari personali emesse dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il locale Tribunale, su richiesta della Procura della Repubblica Distrettuale Antimafia di Caltanissetta. Ai dieci indagati è stata applicata la misura cautelare della custodia in carcere in quanto gravemente indiziati di aver fatto parte dell’associazione per delinquere che aveva come fine il traffico di sostanze stupefacenti.

Estorsioni, armi e pestaggio

Alcuni degli indagati avrebbero anche estorto del denaro ai clienti che non avevano onorato debiti di droga. Ad alcuni dei presunti appartenenti all’associazione è stata anche contestata l’aggravante della disponibilità di un’arma, stante quanto emerso dalle intercettazioni.

La cocaina, secondo quanto emerso dalle attività investigative e riportato nell’ordinanza di custodia cautelare, sarebbe stata consegnata agli acquirenti presso il domicilio degli indagati o nei pressi della fontana del “Tritone” a Caltanissetta e proprio quest’ultima fontana da il nome  dell’operazione. Secondo l’esito delle registrazioni delle telecamere installate dalla Polizia di Stato sarebbero centinaia gli scambi di droga anche presso il domicilio degli indagati. Ad alcuni degli indagati è stata contestata anche l’aggravante della dedizione all’uso di sostanze stupefacenti.

La preparazione

La cocaina, in alcune occasioni, sarebbe stata preparata su una lastra di marmo e consumata in gruppo dagli acquirenti. Secondo i gravi indizi ritenuti nell’ordinanza di custodia cautelare in carcere, si sarebbero verificati anche gravi pestaggi decisi dai vertici dell’associazione finalizzati al recupero del corrispettivo illecito delle cessioni.

Durante le indagini, la Squadra Mobile ha operato arresti e sequestri di sostanze stupefacenti per oltre un chilogrammo di cocaina. Inoltre, è stato sequestrato denaro, provento dell’attività illecita del traffico di stupefacenti, per oltre 75mila euro. Al termine dell’attività investigativa, la Procura della Repubblica di Caltanissetta, che ha coordinato le indagini, ha richiesto ed ottenuto dal Giudice per le Indagini Preliminari l’applicazione della misura cautelare in carcere nei confronti degli indagati. La Squadra Mobile, grazie all’impiego di 70 operatori della Polizia di Stato, ha eseguito alle prime luci di oggi l’ordine di cattura emesso dalla Procura della Repubblica di Caltanissetta.