Inquinamento ambientale e delle acque per mancata esecuzione dei lavori di manutenzione del depuratore, inottemperanza dei contratti regionali, mancato controllo da parte dei funzionari regionali talvolta conniventi.

Sono le accuse mosse dalla Guardia di Finanza di Caltanissetta e dai Carabinieri del Noe di Palermo a 20 fra funzionari regionali, amministratori e funzionari dell’Ato idrico Caltanissetta 6 e dell’azienda Caltacqua che si occupa proprio del servizio idrico in buona parte della provincia di Caltanissetta. Tutti sono stati raggiunti da avvisi di garanzia che ipotizzano i reati a vario titolo commessi.

Fra gli indagati risultano anche cittadini spagnoli titolari della società FCC Aqualia holding della gestione idrica a livelo europeo nonchè impresa che controlla proprio catacque a Caltanissetta.

Secondo le indagini l’impresa avrebbe omesso le manutenzioni e le attività di gestione del depuratore dei reflui fognari pur avendone l’obbligo imposto sia dalla legge che dal contratto di fornitura e gestione delle acque nel territorio dell’Ato idrico CL 6. Per queste attività, inoltre, erano a disposizione anche fondi pubblici appositamente stanziati. La procura contesta agli indagati l’inquinamento ambientale visto che le campionature hanno dimostrato presenza di inquinanti notevolmente superiori alla norma e ai limiti di legge, tali da poter essere considerati un pericolo per l’incolumità pubblica.

A Caltacqua viene contestato anche l’aver mantenuto in attività un depuratore senza manutenzione. La società dovrà rispondere di aver beneficiato dei reati ambientali commessi dai suoi amministratori e da tutti gli indagati.

Contestati, infine, anche reati di natura fiscale avendo sottratto alle imposte, secondo l’accusa, una base imponibile pari a 37 milioni e 700 mila euro corrispondenti alle some che si sarebbero dovute usare per le manutenzioni degli impianti di depurazione e sarebbero invece finite nei bilanci della spA