Fu una vera e propria spedizione punitiva quella messa in atto il 10 settembre contro due fratelli di Riesi, in provincia di Caltanissetta. I carabinieri e la procura nissena hanno chiuso il cerchio sull’episodio, arrestando cinque persone: quattro sono finite in carcere, uno ai domiciliari. I cinque sono di Gela, Mazzarino e Riesi: ora devono rispondere di concorso in tentato omicidio, porto abusivo di armi comuni da sparo in concorso e detenzione di arma da fuoco clandestina. Le indagini sono partite subito dopo la sparatoria, quando due persone si presentarono negli ospedali di Mazzarino e Gela: il primo con

una ferita d’arma da fuoco alla schiena, mentre il secondo, ferito alla spalla, si era recato all’ospedale di Gela ma è stato in seguito trasportato al Sant’Elia di Caltanissetta per un intervento chirurgico d’urgenza. I cinque, tutti di giovane età, secondo i carabinieri hanno pianificato l’agguato nei minimi dettagli, come documentato anche dai filmati delle telecamere di sorveglianza della zona.

Uno dei cinque ha fatto un sopralluogo preliminare nell’abitazione dei due fratelli per accertarsi che non vi fossero altre persone, per poi fare ritorno con i complici armati di due pistole: una calibro 380 e un’altra 3,65. Secondo le testimonianze raccolte, la sparatoria sarebbe stata preceduta da una colluttazione, durante la quale uno dei fratelli avrebbe provato a reagire contro chi lo teneva sotto tiro, e in quel frangente sarebbe partito un colpo che ha ferito uno degli aggressori. Subito dopo, l’uomo obiettivo dell’agguato è stato ferito con un colpo alla schiena. In quel momento, i carabinieri sono stati allertati da due distinte chiamate.

La prima segnalava una persona ferita da colpi d’arma da fuoco a Riesi. La seconda, dall’ospedale di Gela, comunicava la presenza di un ferito con arma da fuoco. Sin dai primissimi accertamenti compiuti dai militari, le due richieste di intervento sono state considerate riconducibili a un’unica dinamica verificata all’interno dell’abitazione di Riesi, dove sono stati effettuati i rilievi tecnico-scientifici da parte del Nucleo investigativo. All’interno dell’abitazione teatro dell’agguato, oltre alle tracce della sparatoria come numerosi bossoli di calibro differente, anche un paio di occhiali presumibilmente perso da un componente del gruppo di fuoco, e un fucile di fabbricazione artigianale che era nella disponibilità di una delle vittime dell’agguato.