Ancora una tegola per Palazzo degli Elefanti dove arriva il commissario ad acta per il bilancio di previsione 2016.

Una situazione analoga si era verificata in luglio quando la Regione aveva inviato un commissario per il Consuntivo 2015, deliberato dal Consiglio comunale fra le polemiche per consentire lo sblocco dei fondi statali e il pagamento degli stipendi.

Diversi consiglieri parlarono di pressing sul senato della città e proprio nei giorni scorsi è divampato il caso dei fondi dell’Amt in liquidazione trasferiti sui conti del Comune proprio nei giorni turbolenti dell’approvazione del Consuntivo 2015.

Venerdì scorso, invece, a Palazzo degli Elefanti si è appreso che la Regione ha nominato (anche in questa occasione) Carlo Domenico Turriciano, componente dell’Ufficio Ispettivo dell’Assessorato Regionale delle Autonomie Locali e della Funzione Pubblica, per la mancata approvazione del Bilancio di previsione 2016. Una situazione analoga si registra anche in altri Comuni.

“E’ chiaro che non può passare il principio mal comune mezzo gaudio – dice Manlio Messina (FdI-An) – .L’amministrazione comunale ci aveva garantito che entro il 30 marzo avremmo ricevuto la delibera del Bilancio previsionale 2016. L’avete vista?!”

Il Consiglio comunale di Catania dovrà deliberare l’atto nei tempi stabiliti altrimenti il commissario procederà d’ufficio con la conseguente decadenza del senato cittadino e, con la nuova legge sugli enti locali varata recentemente dall’Ars, anche del sindaco e della sua giunta.

Su questo punto, proprio oggi,  l’Anci Sicilia ha promesso battaglia annunciando il  sostegno ai comuni che proporranno il ricorso al Tar sull’art. 5, comma 1 della legge regionale 11 agosto 2016 n. 17.

Prima del Bilancio di previsione però dovrà essere approvato in tempi record (entro il 30 settembre) il nuovo piano di riequilibrio redatto dalla giunta. E proprio su questa misura è già scontro soprattutto sulla questione dei beni immobili posti in vendita.

“Un tour de force che ha dell’incredibile e che svilisce il ruolo del Consiglio comunale – dice Sebastiano Anastasi (Grande Catania) – avremo solo 15 giorni per esaminare valutare il nuovo piano di riequilibrio, un atto che determinerà le linee finanziarie dell’ente oltre che la vita della città per i prossimi 30 anni. Poi sarà la volta del Bilancio 2016, il tutto mentre si riorganizzano le partecipate in un clima di spartizione politica e non gestionale”.