Una grande confusione. Ad Aci Catena dopo la bufera giudiziaria che ha investito il sindaco dimissionario Ascenzio Maesano, in carcere dallo scorso 10 ottobre  con l’accusa di corruzione per una presunta tangente, la situazione è in evoluzione.

L’ex primo cittadino nei giorni scorsi ha fatto protocollare dal proprio legale le dimissioni mentre ieri sono arrivate anche quelle degli altri componenti della giunta. Al momento resta in carica solo il vicesindaco per l’ordinaria amministrazione che continuerà a guidare l’ente fino all’arrivo del commissario straordinario.

Nei giorni scorsi tre consiglieri comunali hanno rassegnato le dimissioni ed altre ‘uscite’ sono previste in queste ore. Va detto, tuttavia, che con la nuova legge sugli enti locali varata l’estate scorsa dall’Ars, il Consiglio comunale decade con le dimissioni del sindaco, una procedura che si completa con l’insediamento del commissario inviato dalla Regione.

In questo clima di grande incertezza si prova ad andare avanti. Il presidente consiliare Luigi Lucchesi ha convocato una seduta urgente e straordinaria per il prossimo 28 ottobre proprio per discutere delle dimissioni di Maesano, ma si fa fatica a notificare l’atto ai venti rappresentanti del senato civico.

Per ora i consiglieri dimissionari non sarebbero stati ancora rimpiazzati con le relative surroghe, operazioni che avverranno nelle prossime ore per garantire la convocazione dell’assise.

Oltre ad Ascenzio Maesano nell’inchiesta condotta dalla Dia e coordinata dalla procura di Catania sono coinvolti anche l’ex consigliere di maggioranza Orazio Barbagallo e l’imprenditore Giovanni Cerami, poi posto ai domiciliari.

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