Con una lunga lettera, Lungaro, saluta tutti e lascia la presidenza dell’Amt per via, si legge, “della legge Madia che ha imposto alcuni limiti ai pensionati e che, tra l’altro, ha fatto sì che nell’ultimo periodo non potessi percepire alcun emolumento”.

Più che una lettera, quello di Lungaro è un elenco di tutto ciò che la sua amministrazione ha o avrebbe fatto per l’Amt di Catania. Tra le numerose parole le frasi che sorprendono maggiormente riguardano le casse dell’Amt che, a differenza di quanto si possa pensare, per Lungaro è “un’azienda economicamente sana (l’ultimo bilancio chiude in utile), con un piano triennale che fa sperare per il futuro, ma fortemente indebitata a causa di una profonda crisi finanziaria, da attribuire alla situazione di pre-dissesto del Comune, che da qualche anno non riesce ancora a sollevarsi”.

E’ evidente che qualcosa non torna: non serve una calcolatrice per chiedersi come faccia un’azienda economicamente sana ad essere fortemente indebitata. Una delle due frasi, evidentemente, non è vera. Sull’argomento Lungaro spiega come “Anche la Regione, negli ultimi anni, ha influito su questo stato di crisi, con dei tagli ai finanziamenti erogati, alcuni dei quali ingiusti nei nostri confronti. Ciononostante, nel corso del 2016 parecchi problemi sono stati risolti e la prima metà del 2017 ha confermato le attese”.

Ecco comunque il testo integrale della lettera di Lungaro, in cui l’ormai ex presidente sintetizza, ma non troppo, tutto ciò che è stato fatto durante il suo mandato.

Questa, in sintesi, è l’azienda che lascio:

  1. Il risultato gestionale

Dal 2013 al 2016 i bilanci hanno chiuso sempre in utile, ad eccezione del 2015, anno viziato dall’iscrizione a bilancio del “doppio taglio” ingiustamente subito dalla Regione. Il 2016 ha chiuso con un utile di circa 70.000 euro. Anche il primo semestre 2017 registra un utile di oltre 180.000 euro.

Questo nonostante tutte le “cattiverie” proferite dalla politica contro questa azienda, sfociate in un Consiglio Comunale dedicato nel corso del quale abbiamo dovuto subire qualunque attacco. Eppure, abbiamo resistito anche a questo.

Il piano economico triennale si presenta con forti connotati positivi, che fanno ben sperare per il futuro. Rimane il grave problema finanziario che purtroppo dipende dal sistema comunale, che deve trovare una soluzione anche a medio termine se si vuole salvare l’azienda e continuare ad esercire il trasporto pubblico nella città di Catania, unico rimedio per risolvere i problemi di mobilità urbana. 

  1. I rapporti con il Comune

Occorre al più presto completare il percorso – già avviato – di perfezionamento del contratto di esercizio e di integrazione dei titoli di viaggio tra Azienda e Comune.

Il piano finanziario triennale assicura la continuità aziendale da qui al 2019 legandola alle seguenti condizioni:

  1. Regolare pagamento dei corrispettivi da contratto di esercizio, anche mediante il ricorso al factoring attivato presso Banca Sistema
  2. Piano di rientro dei debiti pregressi (circa 1 milione di euro/mese)
  1. I rapporti con la Regione

Con la firma della “transazione” avvenuta il 15 giugno 2017, abbiamo posto fine ad una disputa avviata a partire dal 2012, con il cosiddetto “doppio taglio”, che ci ha fortemente penalizzati, recuperando circa 10 milioni di euro.

Oggi attendiamo per il 2017 un adeguamento del contributo annuale, basato non più su una percorrenza annua di 7 milioni di km, ma di 9 milioni (come da corrispondenza con l’Assessorato regionale di marzo 2017). Ciò significa un recupero di contributo di oltre 4 milioni di euro all’anno.

La procedura è stata avviata, dal 2012 abbiamo avuto rapporti con tre Assessori regionali, che non hanno ben compreso il problema, e solo grazie alla sensibilità di Giovanni Pistorio abbiamo trovato la giusta soluzione. Per questo lo stimiamo e gli siamo grati.

Occorre ricordare che questo risultato è stato il frutto di un lavoro corale, assistito da una grande volontà dell’azienda e del Sindaco.

  1. I bus

Questo è oggi il punto più critico dell’azienda.

I bus sono troppo vecchi per assicurare un servizio adeguato alla città (anzianità media oltre 14 anni), che ha bisogno di 120 bus su strada, contro gli 80/90 di oggi.

In questi ultimi tre anni abbiamo snellito e potenziato il parco veicolare con quasi 30 nuove immissioni, di cui 20 bus nuovi a metano e 8 bus usati.

Il futuro può apparire roseo con i vari bandi in corso per oltre 120 bus, ma purtroppo non è così: prima di ottenerli passerà oltre un anno. Se non recupereremo già da subito 20/30 bus, rischiamo di perdere parte del contributo chilometrico della Regione per fine anno. Ci abbiamo provato e continuiamo a provarci, anche a poche ore dalla scadenza del mandato. Abbiamo in corso una trattativa per 15+10 bus usati da ATM Milano, trattativa che dovrebbe chiudersi al più presto con la messa su strada di questi mezzi a scaglioni da settembre ad ottobre prossimi.

Queste le ulteriori acquisizioni di bus nuovi:

  • Acquisto di 40 autobus da 12 metri a metano (fondi PON Città Metropolitane) – luglio 2018
  • Acquisto di 48 autobus da 9 metri a gasolio (fondi POC) – dicembre 2018
  • Altri fondi per potenziali acquisizioni:
    • Agenda urbana PO-FESR: 10 milioni di euro
    • Decreto Delrio: 50 milioni di euro per l’intera Sicilia (TPL su gomma urbano ed interurbano), da cofinanziare al 20% (l’attivazione del finanziamento dipende dalla Regione).
  1. La forza lavoro

In meno di cinque anni la forza lavoro aziendale si è ridotta di oltre 100 unità, passando da quasi 800 dipendenti a fine 2012 a circa 690 alla data odierna. E ciò è avvenuto nonostante le assunzioni che abbiamo fatto dalla seconda metà del 2013 ad oggi, per un totale di 66 nuovi assunti, per la quasi totalità conducenti.

Purtroppo, spesso i nuovi assunti hanno consentito ad alcune organizzazioni sindacali di creare gravi situazioni di inefficienza aziendale in termini di uscita del servizio.

  1. La struttura organizzativa

La struttura organizzativa è carente in alcune posizioni apicali e di quadri intermedi. La catena di comando si presenta debole con gravi rischi di inefficienza, soprattutto in officina. Abbiamo avviato da 3 anni una serie di concorsi interni, che non hanno ricevuto ancora il necessario benestare, ma che ormai credo che non siano più rinviabili. Questa è una situazione da sbloccare al più presto possibile. Mancano anche laureati da immettere nel sistema per rivitalizzarlo. Abbiamo in organico un solo dirigente, in prestito dal Comune (ing. Vitale), con funzione di Direttore Generale. Non si può fare “la guerra con i fichi secchi”.

  1. Direttore Generale

Abbiamo predisposto, da qualche mese, ed avviato il relativo bando, occorre provvedere a nominare la Commissione Giudicatrice ed avviare la selezione.

  1. Rapporti Sindacali

Da più di un anno i Sindacati vivono un rapporto conflittuale, con tanto “veleno” fra i gruppi (autonomi e confederali) e creano problemi seri sul piano organizzativo. Attualmente, per superare “l’impasse” dell’Ordine di Servizio n. 38/2016, abbiamo avviato una trattativa, con la partecipazione dell’Assessore Andò.

L’Azienda ha elaborato una proposta di accordo che prevede, oltre ad un “addolcimento” del citato OdS, l’istituzione di una premialità di risultato per i lavoratori, orientata a contrastare uno degli aspetti più preoccupanti, ossia l’assenteismo (che oggi supera di oltre 6 punti la media nazionale).

Purtroppo, l’alto livello di conflittualità non ha consentito a tutt’oggi di poter discutere serenamente sul contenuto della nostra proposta, creando al contempo notevoli problemi nell’uscita del servizio.

  1. Le percorrenze

La percorrenza realizzata negli anni è stata in costante aumento fino al 2015, passando dai 9,2 milioni di km del 2013, ai 9,5 del 2014 e ai 9,7 del 2015.

Nel 2016, per effetto soprattutto del calo di efficienza del parco veicolare e dei problemi originati dal conflitto con le organizzazioni sindacali, si è avuto un brusco calo, avendo realizzato solo 8 milioni di km.

Anche la prima metà del 2017, per l’acuirsi dei problemi riscontrati nell’anno precedente, ha registrato una percorrenza molto bassa che rischia, in assenza di misure correttive – alcune delle quali già messe in campo, come il potenziamento del parco bus – di realizzare un risultato annuo ancora minore del 2016.

  1. Situazione previdenziale e debiti verso dipendenti

Con l’operazione finanziaria avviata dal Comune, tramite Banca Sistema, abbiamo programmato ed effettuato una serie di pagamenti che consentono:

    • di recuperare il DURC
    • di avviare i pagamenti del conto terzi
    • di avviare il pagamento di quota parte del Fondo Priamo
    • di avviare il pagamento di posizioni di TFR scadute da qualche anno
    • di avviare il pagamento entro luglio dell’IRPEF e degli emolumenti ai dipendenti.
  1. Trasferimento uffici e officina

Abbiamo avviato il trasferimento degli uffici direzionali da via S. Euplio presso il centro direzionale di Pantano D’arci e di via Plebiscito per l’area commerciale, recuperando 250.000 euro/anno a partire dal 2018. Il centro direzionale è in corso di sistemazione e si prevede di completare i lavori entro fine anno. Nell’area di via Plebiscito è in corso di realizzazione un parcheggio di oltre 250 stalli, che attiveremo al più presto. L’officina ed il relativo magazzino da mesi sono operativi a Pantano D’Arci con risultati positivi dal punto di vista organizzativo. In via Plebiscito rimarranno gli uffici commerciali, la centrale di controllo della flotta e la presidenza.

  1. Parcheggi

Nel corso degli ultimi due anni sono stati avviati i parcheggi di Fontanarossa e Borsellino, oltre a quello, che sarà attivato a breve, di via Plebiscito.

Il sistema dei parcheggi presenta qualche problema organizzativo e, soprattutto, necessita di risorse dedicate per recuperare efficienza. Dal 1 luglio scorso la SAC ha disdetto la collaborazione con noi sul parcheggio Fontanarossa (di fatto non ha mai collaborato nonostante i numerosi tentativi di coinvolgerli). Abbiamo 6 mesi di tempo per trovare delle soluzioni organizzative.

  1. La rete

Da tempo abbiamo presentato il progetto di una nuova rete che, alla luce delle percorrenze riconosciute e finanziate, è l’unico modo per offrire un servizio funzionale e regolare alla città. Il progetto prevede una forte ottimizzazione e semplificazione del sistema attuale, ed in particolare i seguenti elementi:

    • Strutturazione radiale della rete con poli centrali ed esterni e linee «funzionali» (radiali, circolari, trasversali, ecc.)
    • Riduzione del numero delle linee e della lunghezza media, con attivazione di servizi ad altissima frequenza (circa il 50% della percorrenza su linee ad intertempo < 15 min)
    • Rete pensata per la velocizzazione dei percorsi (BAR) a valere su fondi già stanziati da PON Metro e programmi complementari
    • Integrazione con la linea Metropolitana FCE.