Sono previste presenze politicamente rilevanti all’assemblea pubblica convocata dal vicepresidente vicario del Consiglio Comunale, Sebastiano Arcidiacono, per affrontare il tema del nuovo Piano di riequilibrio finanziario, riformulato dall’amministrazione di Catania già al centro di tante polemiche.

Nel pomeriggio, infatti, nell’aula consiliare di Palazzo degli Elefanti potrebbero ritrovarsi esponenti di vari movimenti e forze politiche cittadine alcuni dei quali lontani anni luce per background e formazione culturale.

E’ possibile, ad esempio, che possano trovarsi, magari non l’uno accanto all’altro, Matteo Iannitti, leader della formazione di sinistra Catania Bene Comune, e Ruggero Razza, ex vice presidente della Provincia di Catania e portavoce di #diventeràbellissima: entrambi, da posizioni diverse, hanno espresso più di un dubbio sul nuovo piano di riequilibrio e diffusamente sull’azione amministrativa condotta in questi anni da Enzo Bianco.

“Lo considero un riconoscimento al ruolo istituzionale che rivesto in questo momento – dice Arcidiacono – è palese, tuttavia, il desiderio forte di partecipazione sui temi che certamente determineranno il futuro di Catania”.

Da un punto di vista politico è lampante, però, che oggi potrebbe comporsi (quasi clamorosamente) un fronte molto ampio degli oppositori dell’attuale amministrazione.

Proprio del nuovo piano di riequilibrio si è parlato ieri in commissione bilancio durante l’audizione del ragioniere generale, Massimo Rosso, ma per diversi consiglieri sarebbero emerse ‘più perplessità che elementi convincenti’.

Il documento redatto dall’amministrazione comunale, che deve ancora passare l’esame dei revisori dei conti, è propedeutico all’approvazione del Bilancio di previsione 2016 per il quale dalla Regione è stato già annunciato il commissariamento, anche se al momento il commissario Carlo Domenico Turriciano, componente dell’Ufficio Ispettivo dell’assessorato Regionale delle Autonomie Locali e della Funzione Pubblica, non si è ancora insediato.

Sarà quest’ultimo a licenziarlo qualora non arrivasse il via libera dal Consiglio Comunale; secondo quanto previsto dalla nuova legge regionale la mancata approvazione innescherebbe la decadenza sia del senato che del sindaco.

In mattina, però, da Palazzo d’Orleans si è appreso che il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, ha sospeso – nelle more di acquisire il parere da parte del CGA – la circolare interpretativa dell’assessorato Enti Locali sulla decadenza dei sindaci.