L’antimafia di facciata è un fenomeno che in Sicilia ha dimensioni grottesche e ormai preoccupanti. Chiederò al ministro dell’Interno Matteo Salvini un intervento deciso per mettere fine a questo scempio” lo afferma Fabio Cantarella, responsabile enti locali della Lega in Sicilia e assessore alla sicurezza del Comune di Catania, commentando l’arresto da parte della Guardia di Finanza del presidente di un’associazione anti racket catanese.

“Se gli elementi emersi dalle indagini che riguardano il presidente dell’Associazione siciliana antiestorsione fossero confermati – continua Cantarella – ci troveremmo davanti ad una vicenda che oltre ad essere surreale è di una gravità inaudita, per il danno che si fa alla vera lotta alla criminalità organizzata e per come vengono spesi soldi dei cittadini”

Oggi stesso parlerò con il sottosegretario all’Interno Stefano Candiani che si trova qui in Sicilia per concordare con il ministro Salvini un’iniziativa per stroncare quest’antimafia di facciata che è servita solo per fare affari e costruire carriere” conclude il responsabile della Lega in Sicilia.

“Il sequestro preventivo di 37 mila euro, disposto dal GIP al presidente di un’associazione antiracket che opera nel Catanese, testimonia come ci avevamo visto giusto sulla regolamentazione dei criteri per ottenere il contributo annuale disposto dalla Regione Siciliana. Una nostra modifica alla legge regionale, infatti, ha di fatto reso molto più stringenti i requisiti di accesso al fondo regionale, legandoli alla reale attività di contrasto”. A dichiararlo è la deputata regionale del Movimento 5 Stelle Gianina Ciancio.

“Per una volta – sottolinea Ciancio – la politica è riuscita ad arginare una prassi assolutamente discutibile. Il contributo alle associazioni antiracket, fino all’anno scorso, era infatti subordinato alla semplice iscrizione all’albo della prefettura che però da solo non garantisce che i beneficiari non lucrino sulle attività. In fase di discussione della legge di bilancio regionale, abbiamo interrotto questa prassi, legando i contributi alla piena e documentata operatività e correttezza delle associazioni”.

“Detti comportamenti – prosegue Antonio De Luca, componente della Commissione Antimafia Ars – non devono però screditare tutto il mondo dell’associazionismo, ancora oggi fondamentale per il contrasto alle mafie e per tale motivo le Prefetture devono operare il loro controllo in maniera sempre più pregnante e puntuale. Colgo quindi l’occasione per invitare la Prefettura di Catania ad affrettarsi a pubblicare l’albo aggiornato delle associazioni antiracket e antiusura ormai assente dallo scorso maggio”.