Una seduta fiume durata quasi 12 ore che alla fine ha portato all’approvazione del Bilancio di previsione 2017-2019 che permetterà di prorogare i contratti dei precari (Puc) e dei dirigenti esterni rimasti a casa per un giorno a causa della mancato via libera al Documento Unico di Programmazione.

Il bilancio ha visto la luce – ed è proprio il caso di dirlo – dopo le sette del mattino di oggi quando in aula erano rimasti 23 consiglieri comunali. Va detto che per larga parte della seduta, sia dall’opposione che da alcuni esponenti della maggioranza, sono piovute critiche sull’amministrazione accusata di adoperare i precari per fare pressione sul consiglio affinché votasse il bilancio.

A più riprese è stata sottolineata l’esiguità dei tempi concessi ai consiglieri per approfondire lo studio del documento e va registrata anche la pioggia di emendamenti, oltre 300, presentati perlopiù da Grande Catania e Fratelli d’Italia.

Proprio la componente autonomista, quando erano oramai le sei del mattino, ha ritirato molti degli emendamenti (anche se va detto che l’amministrazione ne fatti propri diversi) che aveva sottoposto per consentire l’approvazione del Bilancio. Determinante anche le azioni di sostegno da parte dei gruppi Catania 2.0 e Area popolare che hanno votato numerose delibere.

“Eravamo pronti a staccare la spina all’amministrazione Bianco, visto che ora la legge lo consente, bocciando le delibere – dice Sebastiano Anastasi di Grande Catania – ma per rispetto dei lavoratori Puc abbiamo scelto di ritirare i nostri emendamenti”.

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