La partita delle partite, un derby, una super sfida. Emozioni particolari, una neo promossa che ha stupito tutta la serie A2 come La Meta C5  la corazzata Augusta che tenta ancora di ritornare nel futsal che conta. La Meta è li, con un campionato pazzesco alle spalle, la voglia di continuare ad essere la squadra terribile. Concentrazione, attenzione ai particolari ma la consapevolezza di esserci con la forza di un gruppo cementato da un tecnico come Samperi.

Pubblico delle grandi occasioni al Palajonio, caldo e passionale e sicuramente sesto uomo in campo per l’Augusta che gioca con il favore del doppio risultato anche il pareggio basta per passare alla finalissima per il miglior piazzamento in stagione.

SUPER TORNATORE, MA META PERICOLOSA – Pressione e spinta. L’Augusta come da copione partiva forte con pressing, possesso palla e conclusioni pericolose. La Meta stava bene in campo, competenze, chiusure dei corridoi e un muro chiamato Tornatore. Il numero uno della Meta si esibiva subito in tre grandi interventi mettendo la museruola a due conclusioni potenti e precise di Bagatini. Al sesto botta e risposta con la prima palla gol Meta dove Soso dice no sulla conclusione di Scheleski, poi ancora super Tornatore in uscita su Jorginho.

VEGA VS SOSO, MA MANTELLI BUCA – Al decimo Vega intercettava un palla perfetta e in contropiede sfiorava il palo della porta difesa da Soso. Gara piacevole e ricca di emozioni, ma la Meta era un muro di gomma che parava e ripartiva ancora con Scheleski ma il tiro teso era centrale. A sette dalla fine Jorginho tutto solo sprecava davanti a Tornatore e sulla ripartenza Musumeci in velocità impegnava Soso. A tre dal termine era Soso vs Vega: lo spagnolo della Meta prima impegnava il brasiliano a terra, poi ancora Soso si superava con un uscita respinta volante sul tiro ancora di Vega. Ad uno dalla fine l’unico varco lasciato dalla Meta, centrale, dove Mantelli batteva l’incolpevole Tornatore per il primo vantaggio.

TORNADO META C5 – Un fulmine una saetta. La Meta C5 rientrava come un leone affamato, aggredendo una Augusta molle e senza testa. Uno-due micidiale degli uomini di Samperi che pareggiavano grazie ad un’azione ubriacante di Scheleski e tocco di Schacker e dieci secondi più tardi timbravano il vantaggio stavolta con Vega per il clamoroso 1-2.

UN PENALTY ED UN SOSO IN PIU’- L’Augusta accusava il colpo, ma sul dominio Meta gli uomini di Rinaldi trovavano il penalty per braccio galeotto di Vega. Il rigore di Juninho era letale per Tornatore, 2-2 al minuto sette. La Meta C5 però saliva in cattedra, accelerava  e pressava la formazione megarese. Vega, Schacker e Messina esaltavano i riflessi di un Soso in forma perfetta. Augusta stanca e Meta invece sul pezzo, vivace e frizzante. Non mollava la formazione di Samperi, mentre i megaresi andavano in difficoltà con falli  ripetizione. Al sesto fallo Musumeci si faceva ipnotizzare da un Soso in serata di gala. Non bastava perché il funambolo della puntese Carmelo Musumeci dopo un cost to cost materializzava la rete del nuovo vantaggio. Bolgia Palajonio e arbitri che si facevano trascinare concedendo un secondo rigore che lasciava senza stupefatti i tifosi della Meta presenti. Dal dischetto ancora Jorginho riportava in parità Augusta.

TRENO META INARRESTABILE –  a dieci dalla fine la scossa, grazie ad uno strappo decisivo dato con veemenza dalla Meta. Le giocate di Vega e Musumeci mettevano in ginocchio la formazione di Rinaldi che non riusciva più a sfruttare il portiere di movimento e capitolava grazie ad uno Scheleski cinico dal dischetto. L’Augusta tornava su ma la Meta era perfetta non lasciava spazi e pungeva come un calabrone grazie alla sagacia tattica di Vega. Lo spagnolo era straordinario nel mettere dentro il 3-5 a un minuto dalla fine e il colpo di grazia del 3-6 in contropiede con un fantastico Scheleski. L’Augusta non aveva più nulla e la Meta C5 trionfava al Palajonio. Una vittoria pazzesca, vissuta in maniera perfetta da Samperi e i suoi ragazzi, un orgasmo sportivo che proietta i terribili della Meta al doppio confronto per il pass finale contro Eboli. Come dicevamo al di là dei sogni c’è la concretezza, il lavoro certosino e la qualità di un gruppo che continua la sua fanatstica magia.