E’ un bilancio pesante (ancora è parziale) quello della notte di capodanno a Catania. Malgrado vi fosse il divieto da parte del sindaco di Catania di esplodere botti e petardi legali – quelli illegali li vieta la legge – in molti hanno fatto ricorso alle cure dei medici nei tre ospedali della città.
Il più grave è un 47enne di Aci Castello che ha perso un occhio in seguito alla deflagrazione di un botto: l’uomo è ricoverato in prognosi riservata nell’ospedale Cannizzato dove si trova anche un egiziano di 20 anni che ha subito l’amputazione di una parte del piede sinistro.
Altri due i feriti gravi, un ventitreenne di Misterbianco è rimasto traumatizzato a tre dita alla mano destra, uno dei quali si è pure fratturato, e un 43enne che ha subito l’amputazione parziale di 4 dita della mano destra. All’ospedale Vittorio Emanuele sono stati ricoverati altri feriti fra cui un ventenne, colpito ad un occhio dallo scoppio di mortaretto, mentre un sedicenne è stato ferito alla mano sinistra.
L’anno scorso, fra le province di Palermo e Catania, rimasero ferite 12 persone, sette nella sola area etnea e fra queste una ragazzina di 12 anni colpita da un proiettile vagante.
Lavoro anche per i vigili del fuoco che, la notte scorsa, in 10 ore hanno dovuto fare fronte a ventiquattro interventi spegnendo incendi in due appartamenti, a Trecastagni e San Michele di Ganzaria, e, a Catania, in una bottega in via Fossa della Creta, in un negozio in via Pardo e a un ciclomotore.
I maggiori interventi sono stati necessari per domare le fiamme divampate in diversi cassonetti per la raccolta di rifiuti a Catania e in altri paesi etnei.
br-agl
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