A Catania forse è record. Nella notte di Capodanno non ci sono stati feriti per lo scoppio di petardi o il malfunzionamento i botti esplosivi. Il dato emerge dal report della questura di Catania che ha raccolto le segnalazioni da parte degli ospedali etnei.

Un fatto del genere non si è mai registrato nella città etnea e soprattutto nei quartieri periferici, dove sovente durante la fine dell’anno si spara non solo con i botti, ma con armi lunghe e corte, così come in parte è avvenuto anche se in maniera minore. Probabilmente in questo senso hanno influito le ordinanze di divieto dei sindaci di Catania e dell’hinterland ma soprattutto la repressione messa in atto da polizia e carabinieri durante i giorni che hanno preceduto le feste di fine anno.

Unico intervento dei sanitari del Vittorio Emanuele di Catania è stato quello di medicare le ferite in testa di un giovane sedicenne che ha raccontato di essere stato colpito, poco dopo la mezzanotte, da alcuni pallini sparati con un fucile mentre era in strada in via Plebiscito, quartiere dell’Antico Corso.

Le condizioni del giovane non sono gravi, ma è stato necessario il ricovero in chirurgia per la rimozione dei pallini di piombo. A proposito di repressione poco prima della mezzanotte due persone sono state sanzionate da agenti del commissariato Borgo-Ognina perché ai margini della strada, in una via del centro storico della città vendevano illegalmente fuochi d’artificio. Contestualmente sono stati sequestrati 2.468 tra petardi e fuochi d’artificio.

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