“Non si possono lasciare a piedi i cittadini in una città europea dove le distanze sono irraggiungibili con le proprie gambe (e tra questi anziani, bambini, donne incinte, invalidi, ecc) e dove i mezzi inquinanti hanno preso il sopravvento indisturbati a discapito della civile e salubre vivibilità”.
E’ il portavoce di Free Green Sicilia, Alfio Lisi a fare il punto sulla questione mobilità sostenibile a Catania alla luce di quanto è accaduto qualche giorno fa.
Il 5 agosto, l’Amt, l’azienda municipalizzata trasporti ha toccato il minimo storico degli autobus in circolazione: 29 in tutta la città.
“Non si possono avere solo 29 autobus circolanti, senza aria condizionata nel caldo estivo: altro che terzo mondo – continua Lisi – in una città dove vivono ogni giorno oltre 350 mila cittadini (tra residenti, pendolari e turisti) quando tali numeri di mezzi pubblici possono essere accettabili in una città che non supera i 50 mila abitanti”.
Il portavoce di Green sicilia fa riferimento ai soldi investiti in alcune infrastrutture: “Non si possono spendere centinaia di milioni di euro per un metrò (a discapito del trasporto di superficie come autobus e tram elettrici) che viaggia da sempre con pochi utenti e che secondo studi statistici e urbanistici non avrebbe senso di esistere in una città delle dimensioni di Catania e poi non potere comprare nuovi autobus a misura di cittadini di tutte le età e di tutte le condizioni fisiche”.
Lisi fa riferimento anche alla recente realizzazione della pista ciclabile: “Non si può avere a disposizione solo un paio di chilometri di pista ciclabile, peraltro fuori dal centro urbano e scollegata da tutti i quartieri della città quando si doveva e si deve iniziare dal cuore vitale della città”.
E parla anche di Enjyoi, il car sharing in città: “Non si può spacciare come integrativa ad una mobilità eco e socio sostenibile il cosiddetto car sharing (dimenticando il bicy sharing l’unico presente all’ingresso del porto (nella foto) mai sfruttato per mancanza di bici e trasformato in parcheggio per auto) quando questo perlopiù fa accrescere il numero di auto che circolano in città senza avvantaggiare nessuno. Il tutto mentre l’inquinamento da smog avvelena l’aria della città e conseguentemente ogni cittadino che vive o lavora nei pressi delle arterie e degli incroci più trafficati della città e senza che vengano prese iniziative opportune a prevenzione della difesa della salute dei cittadini e della qualità della vita da parte delle istituzioni competenti”.
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