Vicende di cui faremmo volentieri a meno, quando lo sport e, in particolare il calcio, si mischiano con la cronaca. Il Catania prepara la prossima stagione e si appresta ad annunciare l’arrivo in panchina di Cristiano Lucarelli, ma nel frattempo l’ambiente è scosso dallo sfogo del difensore Gil che denuncia di aver subito minacce.

La denuncia dell’episodio arriva attraverso un post pubblicato su instagram.

“Voglio ringraziare attraverso questo post il calcio Catania e i miei compagni di squadra in questo anno – scrive Drausio – È stato un anno molto difficile, soprattutto all’inizio. Ci sono stati più di 10 mesi di campionato dove so che ho fatto del mio meglio per cercare di portare il Catania dove dovrebbe stare. È molto triste vedere una piazza così che vive di calcio nelle categorie che non merita, Catania è grande e non merita di passare attraverso tutto questo periodo buio. Abbiamo fatto del nostro meglio e purtroppo non siamo riusciti a ottenere il nostro obiettivo. Oggi lascio Catania, purtroppo a causa di problemi extra campo. Molte persone, tifosi e giornalisti non sanno ciò che realmente cosa è successo al di fuori del campo. Purtroppo alla fine ho vissuto un episodio che mi ha fatto prendere la decisione di lasciare Catania. Un gruppo di 30 tifosi hanno minacciato la mia famiglia quando eravamo a cena”.

Inevitabile chiedersi il perchè di un simile gesto e, soprattutto, lo scopo. Nello stesso tempo, però, c’è da capire perchè il giocatore non abbia denunciato, nelle sedi adeguate, l’accaduto e, invece, abbia aspettato il termine della stagione sportiva per annunciarlo attraverso i social.

Purtroppo non si tratta dell’unico episodio di questo genere registrato in questa stagione in LegaPro. La pressione della tifoseria verso la squadra di calcio può essere considerata lecita, la violenza o le minacce assolutamente no.

foto calciocatania.it