Calcinacci, mobili distrutti e pozzanghere d’acqua. Quello che resta dopo il crollo della palazzina di tre piani via Francesco Crispi a Catania è un cumulo di macerie misto a fango: con la pioggia incessante di ieri che ha rallentato le operazioni di messa in sicurezza della zona.

In campo c’è una squadra speciale dei vigili del fuoco a lavoro per ricostruire la dinamica dell’incidente. Una fuga di gas da una bombola si è detto. L’immobile che da ieri è sotto sequestro per consentire le indagini della magistratura catanese – indaga la polizia – è stato affidato alla Protezione Civile Comunale. Continuano i sopralluoghi di esperti e tecnici per portare a termine la messa in sicurezza dello stabile.

La notte tra sabato e domenica, i soccorritori hanno estratto dalle macerie il corpo senza vita di un’anziana donna, 85 anni a giugno. Agata Strano non ce l’ha fatta: è morta sul suo letto, mentre dormiva travolta dal crollo.

All’esplosione sono invece sopravvissuti i feriti, ricoverati negli ospedali di Catania e Palermo, ma in gravi condizioni.

Tra loro c’è la piccola M. di appena 10 mesi, figlia di papà marocchino e mamma italiana che adesso è in prognosi riservata nel reparto di Rianimazione pediatrica dell’ospedale Garibaldi Nesima. I medici che l’hanno presa in cura hanno avviato le procedure per fare respirare autonomamente, ma in maniera parziale la piccola paziente ottenendo ‘buoni risultati’.

Sempre al Garibaldi Nesima, ma nel reparto semi intensivo della Rianimazione, è ricoverata da ieri sera (dopo essere stata trasferita dall’ospedale di Lentini) una donna di 69 anni che ha riportato dei traumi toracici e un versamento pleurico.

Gravi anche le condizioni dell’uomo di 60 anni ricoverato al Civico di Palermo che si è miracolosamente salvato perché, durante il crollo, è stato protetto da un frigorifero, ma che ha riportato ustioni in gran parte del corpo.

Per quanto accaduto in via Francesco Crispi, a pochi passi dalla Stazione Centrale, la Procura di Catania ha aperto un’inchiesta per disastro colposo.

Sono due le famiglie che hanno trovato accoglienza nelle strutture convenzionate messe a disposizione dal Comune di Catania, mentre altri hanno preferito trasferirsi in casa di parenti e amici.

La zona tra via Crispi e via Archimede è costantemente presidiata da polizia e vigili urbani. La folla di curiosi e residenti non ha mai smesso di fare capannello: sia di giorno che di notte c’è un via vai di curiosi che segue con interesse e anche con un po’ di paura tutte le operazioni.

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