Nel cerchio magico di Nello Musumeci occupa da sempre un posto di rilievo. Ruggero Razza, non ha ancora compiuto 40 anni (anzi ne ha solo 35) e con il leader del movimento #DiventeràBellissima ha trascorso più di un quarto di secolo.

Una fedeltà quasi militare che lo ha portato giovanissimo ad essere candidato presidente della Regione, poi assessore e vice presidente della fu Provincia regionale di Catania, quindi capolista alla Camera de ‘La Destra’ di Francesco Storace. Oggi è membro della cabina di regia del movimento con Giusy Savarino e Alessandro Aricò.

Dopo anni di batoste i risultati delle amministrative, per voi, sono come la luce in fondo al tunnel…

“In un certo senso. A Caltagirone, dove il nostro Gino Ioppolo è divenuto sindaco, è passato un modello chiarissimo: se la colazione è unita e se il candidato è credibile si vince. E poi mi lasci dire che la luce sarebbe rimasta accesa senza i cambi di casacca e le migrazioni da una parte all’altra”

Parliamo della sua città, Catania, come la vede?

“Come tanti. Direi tutti tranne pochissimi. Degrado e sporcizia la fanno da padroni. La sensazione, ormai irreversibile, è quella di governo cittadino inadeguato e incapace di gestire l’ordinaria amministrazione. Una giunta soggiogata al primo cittadino, un consiglio talebanizzato”

Ma Enzo Bianco è una figura politica di rilievo…

“Certamente, per questo è ancora più grave! E’ come se ci fosse un filtro che lo separa dalla realtà”

Cioe?

Dice che tutto va bene, che Catania sta risorgendo. Sembra un telecronista che racconta una partita diversa da quella che trasmettono in televisione. Lui urla gol, ma la gente vede l’arbitro fischiare un fuorigioco”

Nello specifico secondo lei cosa non va?

“La mobilità, per farle un esempio. Hanno massacrato il BRT per sostituirlo con cosa? Con l’annuncio di una metropolitana che ancora è lontana a vedersi? Oppure la sicurezza, gli asili nido, le scuole, la manutenzione del verde pubblico, la gestione dei rifiuti. Catania è lontana da essere quella Capitale del Mediterraneo da decenni sognata. La colpa è della politica, ma anche dei cittadini…”

Perché?

“La smettano di svendere il voto. Questo fenomeno ha massacrato il livello e la qualità della classe dirigente. Dipendesse da me eliminerei tutti i compensi e tornerei al gettone simbolico per amministratori e consiglio”

Sembra di sentire un esponente del M5S…

“Ma noi queste cose le diciamo da prima che i grillini diventassero grillini…”

Intanto prosegue lo scontro tra voi e Crocetta, dopo la dura presa di posizione di #DiventeràBellissima sul rinnovo dei vertici camerali?

“Nessuna novità. Noi con il “modello-Crocetta” non abbiamo nulla in comune. Non siamo convinti di quello che sta accadendo e, anzi, siamo molto preoccupati”

La partita dell’aeroporto sembra essere la vera sfida di inizio estate?

“Le rispondo così: noi non ci stiamo a vedere trasformato ancora una volta l’aeroporto in una segreteria politica. E’ accaduto alle ultime Regionali. Vogliono il bis?”

Secondo voi quale protagonismo avrebbero dovuto giocare le istituzioni regionali nella districata partita della Camera di Commercio e della SAC?

“Assicurare una legale e leale competizione per il rinnovo dei vertici camerali. Se Crocetta dichiara alla stampa che è convinto di iscrizioni false, come può consentire che siano firmati i decreti di nomina dei componenti del consiglio camerale? Viceversa, se si ritiene che tutto sia regolare e che non esistano ragioni per intervenire, perché si sono persi così tanti mesi?”

Secondo lei perché?

“Temo che il governo, attraverso i commissari, punti a “conquistare” l’aeroporto! Ma la mia è solo una sensazione che spero smentita dai fatti, perché – a dispetto di quanto ho letto anche di recente – una procedura di nomina, attraverso i commissari e nel mezzo delle procedure di insediamento della Camera di Commercio, rischia di essere illegittima”

Un ultimo sguardo sulle prossime regionali. In questi giorni si è riunito il centrodestra. Le sembra una buona notizia?

“Parlarsi è sempre una buona notizia. Noi, tuttavia, siamo convinti – e lo abbiamo manifestato con chiarezza in quella riunione – che le vecchie formule siano ormai logore e che bisogna superarle aprendosi alla società”

Insomma, voi siete in campo?

“Noi andiamo avanti: senza accelerare ma senza decelerare. Un dialogo che ricostituisca un’area politica rappresenta un tassello importante e va perseguito con molta pazienza. Ma, oggi, non si vince senza chi è nelle condizioni di superare gli schemi di un tempo affermando una leadership popolare. Servono unità e soprattutto coerenza”

E lei che farà?

“Beh, se mi dovesse capitare tornerò ad appiccicare i manifesti. Intanto voto No al referendum costituzionale di ottobre”