Il tribunale per il riesame di Catania ha rigettato l’appello presentato dai legali di Luca Sammartino contro la sua sospensione da incarichi pubblici disposti dal Gip nell’ambito dell’inchiesta Pandora su indagini dei carabinieri. Sammartino, che si è dimesso sia da vice governatore che da assessore regionale all’Agricoltura dopo la notifica del provvedimento, è indagato per due presunti casi di corruzione.
Le indagini
Il 16 giugno scorso la Procura di Catania ha fatto notificare un avviso di conclusione indagini per 29 persone nell’ambito di un’inchiesta che tratta anche presunte infiltrazioni della criminalità organizzata ed episodi di corruzione al Comune di Tremestieri Etneo. Sammartino ha sempre contestato le accuse esprimendo «piena fiducia nella magistratura».
I presunti casi di corruzione
Due i presunti casi di corruzione contestati dalla Procura. Il primo è di avere favorito il proprietario di una farmacia a Tremestieri Etneo impegnandosi nell’impedire l’apertura a un suo concorrente. In cambio avrebbe ottenuto l’appoggio elettorale per la candidata alle europee che lui sosteneva nel 2019 per il Pd, Caterina Chinnici, poi eletta e ora in Forza Italia, totalmente estranea all’inchiesta. Il secondo caso riguarda due carabinieri del nucleo di polizia giudiziaria della Procura, uno in servizio e l’altro in aspettativa, che avrebbero fornito notizie su eventuali indagini nei suoi confronti e bonificato da eventuali cimici la sede della sua segreteria.
Le parole del legale
Dopo l’udienza sull’appello il suo legale, avvocato Carmelo Peluso aveva detto di avere “una sola certezza: noi celebreremo questo processo avendo la certezza di argomenti che portano all’assoluzione dell’imputato” e che “qualunque sia il risultato di questa fase cautelare, c’è una certezza assoluta: Luca Sammartino si sottoporrà a un processo nell’attesa di una certa assoluzione”.
Le indagini dei carabinieri sono coordinate dai sostituti procuratori Rocco Liguori, Fabio Saponara e Santo Distefano, dal procuratore aggiunto Francesco Puleio e dalla procuratrice facente funzioni Agata Santonocito.
Commenta con Facebook