L’appalto antievasori s’è impantanato in Consiglio comunale. Ma questa non è una novità, a Palazzo degli Elefanti.

Al momento del voto su un emendamento, diciannove i presenti su quarantacinque alla prima chiamata e – appena un’ora dopo – tre alla seconda: “Per mancanza di numero legale, si dichiara chiusa la seduta”, ha sconsolatamente ripetuto ancora una volta la presidente Francesca Raciti.

Sedute-fantasma, che di concreto hanno però il costo. Adesso, è scontro nella maggioranza. Che pure dispone, almeno sulla carta, di numeri consistenti dopo le “conversioni” di molti consiglieri di opposizione avvenute in questi anni.

Niccolò Notarbartolo, esponente del Pd, ha affermato in Aula guardando i banchi attorno a sé: “Cinque colleghi sono appena andati via, appena s’è capito che bisognava votare. E’ evidente che non si vuole approvare questa delibera!”.

Altra polemica, quella dovuta all’assenza del neoassessore al Bilancio Salvatore Parlato. “Sembra che interpreti il suo ruolo come se fosse un’attività dopolavoristica!”, dichiara Notarbartolo a BlogSicilia. 

Replica il capogruppo della civica “Con Bianco per Catania”, Alessandro Porto: “Per un ruolo così delicato il sindaco ha scelto un uomo di grande prestigio, quindi molto impegnato. Può succedere che manchi. Peraltro, avevamo già concluso il dibattito e l’assessore non aveva motivo di essere presente. Evidente, allora, come questa polemica sia strumentale. Solo un modo per fare ostruzionismo”.

Sulle sedute-fantasma, Niccolò Notarbartolo dice: “Il Consiglio comunale s’è riunito per non decidere assolutamente nulla. Avremmo dovuto discutere gli emendamenti e, poi, votare la delibera sulla esternalizzazione del servizio di riscossione dei tributi. La trattazione della delibera è particolarmente urgente, soprattutto a causa della nuova proroga voluta dall’amministrazione che a molti appare illegittima. Si è ripetuta la solita storia: consiglieri di maggioranza in fuga e  mancanza del numero legale. Si tratta dell’ennesima seduta di un Consiglio che pare voglia sancire nuovamente, come se ce ne fosse bisogno, la propria irrilevanza”.

Alessandro Porto commenta: “Non esistono problemi in maggioranza, nessuna tensione dovuta a richieste di rimpasto. Non è questo il momento di parlare di assessorati. Piuttosto, sarebbe il caso di fare un’analisi sulle presenze perché sembra proprio che molti colleghi non siano disposti a partecipare per due sedute consecutive. Se sono presenti un giorno, sono assenti quello successivo. Impegni di  lavoro, evidentemente…”.

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