“Viva per miracolo”, così Francesca Giuffrida, 67 anni, si definisce mentre, seduta su dei gradini esterni di un negozio, vede le macerie della sua casa di Via Francesco Crispi a Catania, dove la notte scorsa si è verificata un’esplosione.

“Ci potevo essere anch’io là sotto, magari morta – aggiunge – e invece ieri sono andata a casa di mio figlio. E questo mi ha salvato la vita”.

Ovviamente conosceva “da anni tutte le persone del palazzo”. “Tutte persone – sottolinea – tranquille”. Anche lei sa della morta della persona anziana travolta dalle macerie: “certo – conferma – era la ‘signorina’: non era sposata e viveva da sola”.

Nel palazzo in cui si è verificata l’esplosione c’erano complessivamente sei appartamenti su tre elevazioni: quelli coinvolti nel crollo sono i tre prospicienti alla strada. La vittima viveva al primo piano, mentre al terzo abitano i familiari e la piccola di 10 mesi ricoverata al Garibaldi di Nesima.

Uno dei quattro feriti nel crollo della palazzina di via Crispi a Catania è ustionato. Secondo la Procura di Catania, diretta dal procuratore Carmelo Zuccaro, sarebbe stato vicino al luogo dove sarebbe avvenuta l’esplosione della bombola, che è ritenuta accidentale.

L’uomo è stato ricoverato all’ospedale Vittorio Emanuele di Catania e poi trasferito, con un elicottero del 118, all’ospedale Civico di Palermo. Secondo alcuni vicini, dalla sua abitazione, al primo piano, provenivano dei rumori tipici di lavori domestici e c’era odore di gas. Gli altri due feriti, non gravi, sono nell’ospedale di Lentini, nel Siracusano.

 

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