Sarà il caldo che va alla testa e non fa ragionare, ma non solo quello è alla base di una ondata di violenze che riguarda maltrattamenti alle donne e alla famiglia. In questo fine settimane diversi episodi hanno caratterizzato le cronache locali.
A partire da Acireale bastonate contro la madre e la sorella da un ragazzotto di 23 anni dello Sri Lanka costategli l’arrestato. La polizia è intervenuta in un edificio nel quale vi erano le due donne ferite e sanguinanti riverse sull’androne di casa, mentre l’uomo si era barricato all’interno dello stabile. L’aggressore dopo un serrato tira e molla ha consegnato agli agenti i bastoni, utilizzati per percuotere la madre e la sorella poco più giovane di lui, oltre a un coltello a scatto e un altro oggetto contundente.
Gli investigatori hanno accertato che i maltrattamenti subiti dalle due donne avevano connotazioni quotidiane da almeno cinque anni: le vittime li subivano quasi fossero assoggettate al comportamento violento del loro familiare. Le donne sono state portate in ospedale: per la madre la prognosi è di 30 giorni, sei giorni per la sorella dell’aggressore rinchiuso nel carcere di piazza Lanza.
A Caltagirone ieri sera altro episodio: un uomo di 29 anni con precedenti di polizia al culmine di un furibondo litigio ha inseguito la convivente di un anno più piccola sino alla porta della caserma dei carabinieri. I militari non potuto fare altro che arrestarlo perché lui non si è solo limitato a minacciare la sua ex donna, ha pure preso a morsi un carabiniere.
Fratture multiple al “massiccio facciale” e prognosi di 45 giorni salvo complicazioni per una giovane romena, finita in ospedale a Vittoria, nel ragusano, colpita al volto con un violento schiaffo dal suo convivente, un 30enne che è stato arrestato dalla polizia.
L’uomo l’aveva colpita, davanti al loro figlio di quattro mesi, perché l’aveva rimproverato per essere rientrato a casa ubriaco. La donna ha rifiutato il ricovero, per tornare a prendersi cura del suo bambino, e di presentare denuncia contro il compagno per evitare che non lavorando più non potesse più provvedere al sostentamento della famiglia. La denuncia è scattata d’ufficio e il 30enne.
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