Donare gli organi dovrebbe essere un dovere di tutti. E’ questo il messaggio che emerge dall’incontro voluto dal dirigente scolastico Tarcisio Maugeri che ha organizzato una giornata per la donazione nell’Istituto Comprensivo “Livio Tempesta” di Catania nel plesso di San Giuseppe La Rena coordinato dalla referente Giancarla Avaro.

All’incontro che si è tenuto venerdì scorso hanno preso parte Domenico Grasso, cardiochirurgo dell’Ospedale “Ferrarotto” di Catania, Giuseppe Distefano ,dirigente scolastico , impegnato in prima linea nella sensibilizzazione sulla cultura della “Donazione degli organi”.

Oltre ai medici e gli specialisti del settore è stata data voce a due testimonianze dirette Paola Zanella e Filippo Caponnetto e che è tornato a vivere grazie ad un trapianto erano presenti all’incontro Fabio Finocchiaro e Grazia Scalia in rappresentanza del comune di Catania e il Commissario di San Cristoforo Giacomo Palma.

L’ Istituto comprensivo “Livio Tempesta”, viene scelta come prima scuola di sensibilizzazione sulla donazione dopo i noti atti vandalici subiti nei mesi scorsi, da scuola saccheggiata e oltraggiata fa sentire la sua forte presenza sul territorio lanciando un messaggio di coraggio, onestà e legalità offrendo ad alunni, genitori e docenti una grande possibilità di conoscenza e di informazione su un argomento di grande rilevanza sociale e umana.
Altri incontri sono programmati in altre scuole del catanese.

“Perchè non cogli questa opportunità di vita che ti do?” Questo è quello che ha portato a casa un bambino di 9 anni che ha partecipato a incontri di sensibilizzazione sulla donazione degli organi nelle scuole.
Frase che, nel dolore straziante della perdita prematura di un figlio, è riuscita a riemergere nella memoria del proprio genitore il quale in un estremo atto di civiltà ha “donato” ad altri la possibilità di una vita nuova.

E’ questa la testimonianza personale di Distefano che, nel sublimare il ricordo di un figlio perso tragicamente e prematuramente, ci proietta nel “Mondo dei Malati”, di chi non ha nessun’altra possibilità di vita se non in un volontario atto di “coraggio e onestà” di un altro essere umano.

Forse ai più sembrerà prematuro fare sensibilizzazione su questo tema in un fascia di età così bassa, ma già dagli 8 o 9 anni i bambini sviluppano capacità metacognitive, di astrazione, di riflessione e di pensiero critico.

“Offrire ai ragazzi e alle loro le famiglie le giuste informazioni significa portarli alla conoscenza e avviare una riflessione sul prelievo, donazione, trapianto degli organi. Illustrando tutti i vari approcci alla donazione da quello utilitaristico a quello comunitario ed etico, si può arrivare ad una scelta ragionata e consapevole in favore o meno alla donazione”. Questo può avvenire solo attraverso la “Cultura del Trapianto” e in quanto cultura da dove iniziare se non dalla scuola?”

Emblematico è il caso di Nicholas Green, bambino americano in vacanza in Italia morto sulla
Salerno – Reggio Calabria a causa da spari d’arma da fuoco. Nessun sentimento di vendetta da parte dei genitori, nessuna esitazione, hanno donato gli organi del proprio figlio consapevoli di quello che avrebbe significato per altri proprio perchè in possesso della cultura del trapianto.

A seguito di questo triste fatto di cronaca la Sicilia ha dato il via a tutta una serie di campagne di sensibilizzazione come il concorso regionale per le scuole Nicholas Green o la giornata regionale della donazione, ma ad oggi da quanto emerge dalle statistiche nazionali e regionali risulta essere fanalino di coda nella donazione degli organi.

Come dice Grasso, cardiochirurgo del “Ferrarotto” di Catania – “le resistenze maggiori sono quelle al consenso all’espianto degli organi da parte dei parenti . Nonostante la chiarezza della legge 91/ ‘99 se non c’è espressa e chiara volontà del donatore i parenti potrebbero opporsi e questo accade proprio per disinformazione sia dal punto di vista clinico che legislativo”.

Molte le domande da parte dei presenti per la modalità di donazione e la corretta prassi da seguire ; molti gli spunti di riflessione dal punto di vista etico nonchè la ricaduta sulla spesa pubblica.

“Perché non cogli questa opportunità di vita che ti do?  Questo è quello che ho portato a casa io.” – dice Maria Cirrincione, docente del plesso di San Giuseppe La Rena- “una frase martellante che mi ha portato oggi a condividere un momento di grande commozione e ammirazione per donatori e riceventi; che mi ha fatto riflettere su quelle statistiche che ancora vedono troppi malati vanificare le loro speranze e le potenziali ennesime vite andarsene vie per sempre”.