“La guardia medica è una zona franca, non solo in Sicilia ma in tutt’Italia. È da settembre che lancio appelli, inascoltati, innanzitutto alle Asp, che dovrebbero garantire sicurezza e incolumità. Sono passati due mesi e si fanno solo chiacchiere”.

A dirlo è la dottoressa Serafina Strano, violentata due mesi fa nella guardia medica di Trecastagni (Catania), che in un’intervista a Qn punta il dito contro la politica: “Sono stata subito dimenticata”. Strano ribadisce l’accusa di “essere stata violentata anche dalle istituzioni”.

“L’unica che si è rivolta nei miei confronti in maniera umana e sincera, da donna, è stata la presidente della Camera, Laura Boldrini. Mi ha chiamato, mi ha ascoltato e mi ha chiesto di essere presente alla manifestazione del 25 alla Camera. Tolta la Boldrini, un silenzio assordante”.

In merito al ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, “sono molto rammaricata del suo atteggiamento. Ha fatto delle dichiarazioni formali subito dopo la vicenda e non si è degnata neppure di telefonarmi”; dichiara Strano. “Si è limitata alla buffonata dell’invio degli ispettori ministeriali: sono arrivati preceduti dalle fanfare. Sei ispettori, a spese dello Stato, a controllare un tugurio su cui, dalla mattina, erano partite le pulizie generali. Questa ispezione annunciata – sottolinea – l’ho vissuta come un’altra violenza”.

L’ex presidente della Regione Crocetta “ha telefonato, ha promesso mare e monti, mi ha espresso solidarietà ma poi non l’ho più risentito né visto”, prosegue Strano, che accusa anche Maria Elena Boschi: “In questi giorni era a Taormina, a pochi chilometri da qui, per il G7. Un’inutile passerella. Come crede che mi sia sentita quando vedevo lei e le sue colleghe passeggiare e sorridere accanto al mare?”.