Una banda di spacciatori di cocaina e marijuana che operava in varie zone d’Italia, ma che aveva una propria cellula operativa a Catania denominata ‘Viking’ o ‘Supreme Vikings confraternity’ e nel Cara di Mineo utilizzando il metodo mafioso è stata sgominata dalla polizia che ha eseguito 16 dei 19 fermi disposti dal gip.

I provvedimenti, emessi dalla Procura distrettuale antimafia, ipotizzano, a vario titolo, i reati di associazione mafiosa, traffico illecito di sostanze stupefacenti o psicotrope e violenza sessuale aggravata.

Le indagini condotte dalla Squadra Mobile di Catania hanno permesso di ricostruire struttura e ruoli del sodalizio che imponeva la propria egemonia sul territorio, opponendosi e scontrandosi con gruppi rivali al fine di assumere e conservare il predominio nell’ambito delle comunità straniere presenti all’interno del Cara di Mineo creando un forte assoggettamento omertoso.

Durante le indagini sono stati intercettati dei rituali dai quali emergeva la fedeltà dei sodali alla confraternita.

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