Bufera a Catania.
Secondo quanto rivela La Sicilia, sul tavolo del governatore Renato Schifani sarebbe arrivato un parere negativo dell’Avvocatura della Regione a un quesito richiesto lo scorso 26 agosto dall’assessorato regionale delle Autonomie locali circa il possesso da parte di Federico Portoghese dei requisiti per ricoprire la carica di commissario.

Cosa è accaduto

L’ufficio legislativo e legale della presidenza della Regione Siciliana ha espresso parere negativo sui requisiti posseduti da Federico Portoghese nella sua nomina a commissario straordinario del Comune e della Città metropolitana di Catania, dopo le dimissioni del sindaco Salvo Pogliese che era stato sospeso dal prefetto per la condanna a 4 anni e 3 mesi di reclusione subita nel processo su rimborsi all’Ars come vicepresidente del gruppo del Pdl. Lo riporta il sito lasicilia.it sottolineando che il parere chiesto lo scorso 26 agosto dall’assessorato regionale delle Autonomie locali è stato depositato il 5 agosto scorso. L’Avvocatura della Regione giunge a un esito negativo circa l’inclusione dei professori universitari, dei ricercatori e dei dirigenti delle università statali, tra coloro che possono ricoprire l’incarico di commissario degli enti locali dell’Isola. Portoghese ha prestato servizio all’università come dirigente di ruolo, ma l’Ateneo, secondo gli esperti legali, essendo un «Ente Autonomo», non rientra nel novero dei presupposti giuridici stabiliti per supplire alla mancanza del sindaco negli enti locali siciliani.

Il parere dell’Avvocatura della Regione

Il parere, di otto pagine, ha come oggetto: “incarichi di commissari straordinari di enti locali conferiti a soggetti appartenenti ai ruoli della magistratura ed a professori, ricercatori e dirigenti di Università statali”. Nel documento si sottolinea come “il commissario straordinario debba essere scelto ‘fra i funzionari direttivi dell’Assessorato regionale delle autonomie locali e della funzione pubblica con almeno cinque anni di anzianità, anche non continuativa, presso il dipartimento regionale delle autonomie locali, che hanno svolto attività ispettive o di vigilanza o di controllo amministrativo o contabile nei confronti degli enti locali o tra i dirigenti, aventi professionalità amministrative, dell’amministrazione della Regione’ o ‘dello Stato, in servizio o in quiescenza o fra i segretari comunali e provinciali aventi qualifica dirigenziale in servizio o in quiescenza”. Per quanto riguarda i magistrati, nel parere si rileva che “l’organizzazione della magistratura non ha alcuna analogia con le altre categorie di lavoratori pubblici, non esistendo, peraltro, al suo interno il ruolo ‘dirigente’. L’ufficio legislativo e legale della presidenza della Regione Siciliana, inoltre, “giunge a esito negativo” sulla “inclusione dei professori universitari, ricercatori e dirigenti delle università statali tra i dirigenti dello Stato dotati di ‘professionalità amministrative'”. E cita a sostegno del parere la pronuncia n. 10700 del 10 maggio del 2006 delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione in cui si afferma che agli atenei “non può essere riconosciuta la qualità di organi dello Stato, ma quello di ente pubblico autonomo” e che “di conseguenza che, sia i dipendenti tecnici e amministrativi delle stesse che i docenti e ricercatori sono da considerare non più dipendenti statali, ma dipendenti dell’Ente-Università”.

L’insediamento il 14 febbraio scorso

Si è insediato il 14 febbraio scorso il commissario straordinario della Città metropolitana di Catania, Federico Portoghese, nominato dall’assessore regionale alle Autonomie locali con i poteri del sindaco metropolitano. Volto noto negli ambienti dell’Ateneo catanese per aver ricoperto incarichi di grande responsabilità – per ultimo ha rivestito il ruolo di direttore generale dell’Università degli Studi di Catania – approda nella sede della Città metropolitana di Catania per gestire la complessa attività dell’Ente.

Perché Portoghese non potrebbe fare il commissario

Secondo quanto viene attribuito all’Ufficio legislativo e legale della Presidenza della Regione, professori universitari, ricercatori e dirigenti delle università statali – qual è Portoghese – non possono essere nominati come commissari degli enti locali dell’Isola e questo, qualora fosse confermato, renderebbe “illegittima” la nomina.

Castiglione: “Venga fatta chiarezza con estrema urgenza”

“Martedì 17 gennaio alle ore 15, nella riunione della Commissione Parlamentare Affari Istituzionali, a cui parteciperanno anche l’assessore alle Autonomie Locali Andrea Messina e la direttrice del Dipartimento Regionale Margherita Rizza, sarà posto con estrema urgenza il problema connesso alla guida del Comune di Catania, attualmente affidata al Commissario Federico Portoghese”. Lo rende noto Giuseppe Castiglione, capogruppo all’Ars dei Popolari e Autonomisti.
“Il parere negativo reso dall’Ufficio Legislativo e Legale sui requisiti posseduti da Portoghese per ricoprire l’incarico – ha spiegato Castiglione, che è anche vicepresidente della Commissione Affari Istituzionali – pone fortemente in discussione la permanenza in carica dell’attuale vertice del Comune e della Città Metropolitana di Catania. E’ necessario che, con la massima urgenza, venga fatta chiarezza e si ripristini immediatamente l’agibilità politico istituzionale che al momento sembra mancare. Una carenza che pone grave pregiudizio sul buon andamento degli organi di funzionamento del Comune di Catania; ente, come noto, gravato da numerosi problemi tra cui il dissesto economico finanziario e l’assenza di una guida politica. Una città che non può ancora sottostare a forzature e a ulteriori situazioni anomalie.”

Barbagallo: “Siamo alle comiche”

“Ma è il governo della Regione o le comiche? Come altro definire l’esecutivo di centrodestra guidato da Schifani che smentisce, atto dopo atto, il governo precedente, di centrodestra, guidato da Musumeci? Nei giorni scorsi nomine di sottogoverno a soggetti senza requisiti. E oggi, a pochi mesi dalle amministrative, si apprende che l’ufficio legislativo e legale della Regione avrebbe emesso un parere secondo cui Federico Portoghese, nominato al posto del sindaco, (di centrodestra) dimesso, non avrebbe i requisiti per ricoprire il ruolo affidatogli dal precedente governo (di centrodestra)”. Lo dichiara il segretario regionale del PD Sicilia, Anthony Barbagallo a proposito del parere negativo sulla nomina del commissario straordinario della città metropolitana di Catania, Federico Portoghese.

Portoghese: “Ho le carte in regola”

Al Quotidiano di Sicilia, Federico Portoghese ha affermato di avere le carte in regola, essendo “un dirigente pubblico in quiescenza come prevede la normativa”.
Il commissario, si chiede come mai questa presunta illegittimità sia stata resa nota soltanto ora.
“Si tratta di un parere che doveva emergere molto tempo prima – aggiunge –. Mi domando perché non sia emerso quando sono stato nominato alla Città metropolitana, nel febbraio 2022. Salta fuori dopo ben due decreti”.
Anche sul merito Portoghese espone la sua visione dei fatti: “L’università ha autonomia gestionale, ma i ruoli sono tutti pubblici, un dirigente è pubblico all’Università come alla Regione o al Comune perché vincitore di un concorso pubblico secondo le regole statali”.