Corre sull’asse fra Catania e Napoli la contraffazione dei grandi marchi. Abbigliamento ed accessori naturalmente falsificati venivano venduti non solo nei mercati ma anche on line. Lo ha scoperto la Polizia di catania che, insieme alla polizia locale di alcune città del Sud Italia, ha messo in atto l’operazione Grandi firme.

L’operazione Grandi firme, undici perquisizioni

Su delega della Procura Distrettuale etnea, la polizia di Stato di Catania ha eseguito, nell’ambito di un’attività d’indagine finalizzata al contrasto della vendita on-line di abbigliamento ed accessori di marchi contraffatti, undici perquisizioni domiciliari ed informatiche, svolte, tra Catania e Napoli, da personale del Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica e del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni, nei confronti di altrettanti indagati:

Nel corso dell’operazione sono stati trovati gravi indizi che lasciano ipotizzare l’esistenza di una vera e propria  associazione a delinquere finalizzata all’introduzione nello Stato ed al commercio di prodotti con marchi falsi e impiego di denaro e beni di provenienza illecita.

Rinvenuti e sequestrati capi di abbigliamento e accessori

Sono stati rinvenuti e sequestrati numerosi capi di abbigliamento ed accessori falsi, riconducibili a noti brand, nonché i dispositivi utilizzati per pubblicizzare on-line la merce che, verosimilmente contraffatta, veniva venduta a prezzi considerevolmente inferiori a quelli ufficiali.

Si è avuto quindi ulteriore dimostrazione che il contrasto alla contraffazione si attua anche sul terreno virtuale, mediante il costante monitoraggio della rete in funzione della tutela del mercato, delle imprese e degli utenti, al fine di impedire la messa in vendita di prodotti fabbricati con materiali scadenti e potenzialmente dannosi – e che una volta acquistati si rivelano di non corrispondenti a quelle pubblicizzate – compromettendo i meccanismi della concorrenza a scapito di quelle imprese costantemente impegnate in investimenti per la ricerca e lo sviluppo finalizzati a garantire elevati standard di qualità ai propri clienti.

Un catanese ai domiciliari

Tra i presunti responsabili c’è anche una persona residente a Catania, attualmente sottoposta agli arresti domiciliari a seguito del coinvolgimento in altra indagine riguardante il traffico di sostanze stupefacenti. Sono in corso ulteriori approfondimenti investigativi per ricostruire la rete di fornitori.

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