Lutto cittadino oggi a Catania nel giorno del funerale di Giovanna Jenny Cantarero, la giovane mamma di 27 anni assassinata in un vero e proprio agguato all’uscita dal suo posto di lavoro

La decisione del sindaco Pogliese

Il sindaco Salvo Pogliese in concomitanza alla celebrazione dei funerali della giovane catanese Jenny Cantarero, fissati per le 11,00 di oggi nella chiesa della Sacra Famiglia, in viale Mario Rapisardi, ha stabilito una giornata di lutto cittadino con l’esposizione delle bandiere a mezz’asta.

Un fiore rosso per ricordarla

Un fiore rosso per Jenny, la mamma 27enne vittima di femminicidio, assassinata in un vero e proprio agguato, forse dal suo ex, trovato morto probabilmente suicida oggi, a tre giorni dal delitto.

Domani, mercoledì 15 dicembre, nel giorno dei funerali di Giovanna Cantarero, per tutti Jenni, negli uffici etnei Uil di servizio al cittadino un fiore rosso ricorderà la ragazza assassinata a Misterbianco e tutte le vittime di femminicidio.

Un gesto simbolico di vicinanza

Si tratta di un gesto simbolico fortemente voluto dalla segretaria generale della Uil di Catania, Enza Meli, in collaborazione con la responsabile Uil Pari Opportunità Serena Vitale, per esprimere la rabbia e il dolore dell’organizzazione e di tutti i cittadini etnei dinanzi a una strage silenziosa che sembra inarrestabile.

Il presunto omicida

Ieri, intanto, è stato trovato morto in un casolare abbandonato del rione Campo di mare di Catania il 30enne sospettato del femminicidio della 27enne uccisa a colpi di pistola nella tarda serata del 10 dicembre scorso in una strada della periferia tra Misterbianco e Catania.

Si chiamava Sebastiano Spampinato, aveva 30 anni il presunto omicida-suicida. L’uomo lavorava in un centro scommesse dell’hinterland etneo ed avrebbe avuto una ‘relazione burrascosa’ con la vittima.

La giustizia postuma non basta, serve prevenzione

“Attendiamo con fiducia gli esiti del lavoro degli inquirenti, ma non basta – spiegano dalla Uil Enza Meli e Serena Vitale – Ormai da troppo tempo sollecitiamo che non siano solamente magistratura e forze dell’ordine a tentare di estirpare la malapianta dell’odio che uccide le donne”.

“Attendiamo fatti concreti dalla politica, attendiamo ancora che Stato e Regione ci dicano quali misure sono state previste e attuate per consentire l’effettiva applicazione del Codice rosso e delle nuove norme contro la violenza di genere. Abbiamo sollecitato risposte già in occasione dell’assassinio di Vanessa Zappalà e Ada Rotini, lo facciamo adesso con ancora più forza”.

Rendere obbligatorie a scuola lezioni di rispetto della vita

Le due esponenti sindacali concludono ribadendo “come sia tempo che nelle scuole diventi obbligatoria per tutti l’ora di educazione al rispetto della vita, in modo da vaccinare i più giovani contro l’incultura della violenza di genere”.

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