Il giudice della Quarta Sezione Civile del Tribunale di Catania, Giorgio Marino, ha emesso un’ordinanza con la quale, ha sospeso la provvisoria esecutività di un decreto ingiuntivo riguardante tre contratti di finanziamento con cui una banca richiedeva ad un consumatore che versava in una situazione di grave sovra indebitamento il pagamento di oltre 44.000 euro, oltre interessi di mora e spese per compensi professionali.

L’ordinanza è stata emessa nel giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo che è stato promosso dal consumatore, assistito in giudizio dagli avvocati Manfredi Zammataro e Mario Campione del Foro di Catania, a seguito della notifica del decreto ingiuntivo.

Il consumatore si è rivolto immediatamente all’associazione dei Consumatori Codici – Centro per i Diritti del Cittadino- Sicilia per farsi assistere.

I legali nell’atto di opposizione al decreto ingiuntivo hanno evidenziato come i finanziamenti in oggetto fossero viziati dall’abusiva concessione di credito e dalla presenza di tassi di interessi usurai.

Censure queste che sono state ritenute idonee dal Giudice a denegare la clausola di provvisoria esecutività del decreto ingiuntivo.

Secondo gli avvocati Manfredi Zammataro e Mario Campione, rispettivamente Segretario Regionale e Provinciale del Codici Sicilia, “questa ordinanza dimostra per l’ennesima volta come sia fondamentale verificare la legittimità delle richieste bancarie”.

“Sempre più di frequente infatti ci accorgiamo – proseguono i legali – come il rapporto tra consumatore e soggetti erogatori del credito sia caratterizzato da alcuni elementi quali: la scarsa trasparenza nei rapporti tra i consumatori e i soggetti erogatori del credito, la natura vessatoria di alcune clausole contenute nei contratti e la difficoltà di comprensione di quanto scritto nel contratto. Infine nei contratti di finanziamento sempre più di frequente si rilevano varie anomalie rispetto ai costi della mediazione e agli interessi applicati con commissioni che arrivano a toccare, in alcuni casi, anche il 40 per cento. Ebbene in tali casi le somme pretese dagli istituti bancari sono del tutto illegittime e come tali non devono essere pagate”.