Funerali pubblici vietati per Sebastiano Laudani, il patriarca del clan omonimo conosciuto anche come ‘mussi di ficurinia’, morto all’età di 91 anni per cause naturali.

La decisione è stata assunta dal questore di Catania, Giuseppe Gualtieri che ha ordinato  che le esequie avvenissero alle prime luci mattutine, in forma privata, presso la Cappella Cimiteriale, senza corteo o manifestazioni esterne di alcun tipo.

Laudani è stato diverse volte colpito da provvedimenti giudiziari e condannato per gravi reati, segnatamente associazione a delinquere di stampo mafioso, omicidio ed estorsione.

Il clan, ramificato nel Catanese, tra la fine degli anni Novanta e l’inizio del nuovo secolo è stato considerato il braccio armato della famiglia catanese di Cosa nostra Santapaola-Ercolano. Con diverse operazione denominate ‘Fico d’India’, la magistratura nel corso degli anni ha assestato durissimi colpi decimando la cosca.

In passato anche il pentimento di un consanguineo del boss deceduto, il collaboratore di giustizia Giuseppe Laudani, ha permesso di scoprire di un clan che per decenni ha dominato la scena mafiosa della zona pedemontana della provincia di Catania.

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