Fuoco, paura e danni. Dopo la notte di paura e il fuggi fuggi generale dall’aeroporto in fiamme, Catania si sveglia senza aeroporto. Formalmente la sospensione dei voli varrà almeno fino a mercoledì 19 luglio ma la situazione, ad un primo sguardo, non sarà semplice da risolvere. La distruzione causata dal fuoco è consistente. L’aerostazione ha riportato danni ingenti ed è difficile immaginare che si possa porre rimedio in soli tre giorni sia pure con una operatività provvisoria.

L’aeroporto all’indomani del fuoco

 

Non tutti sanno dell’incendio avvenuto nella notte e anche questa mattina a Catania arrivano turisti e viaggiatori in cerca del loro volo. Fra la puzza di fumo, i danni evidenti, i cordoni di polizia e vigili del fuoco, girano spaesati turisti con le valige al seguito e catanesi che guardano come è ridotto il loro aeroporto.

Strada chiusa al traffico

 

Per evitare che i curiosi possano avvicinarsi troppo la strada di ingresso all’aeroporto è stata chiusa al traffico. Viene consentito l’accesso e il deflusso dai parcheggi, naturalmente, ma dopo una verifica e dopo aver informato chi, ancora non lo sapesse, di quanto accaduto nella notte.

Voli dirottati

Tutti i voli sono stati dirottati per lo più fra Palermo e Trapani. Solo raramente qualche volo viene dirottato su Comiso, principalmente i voli che non trasportano passeggeri.

Paura e proteste

Sui social girano, poi, paura e proteste. “Non si vede nulla a causa del fumo e scoppia il panico all’aeroporto – scrive Giusi sui social – le vie d’uscita non si trovano e non sono neanche indicate o illuminate”. Un altro passeggero racconta di essere dovuto tornare a casa a Catania con mezzi di fortuna nella notte dopo che il suo volo in arrivo è stato dirottato a Palermo. E c’è anche chi lamenta di non essere stato informato sulla riprogrammazione del proprio volo e non sapere cosa deve fare

 

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