Le ragioni della rissa sfociata in guerriglia non si conoscono, ma ciò che è accaduto ieri nel cuore del mercato storico di Catania, la ‘fera o luni’, va oltre l’episodio che resta comunque deprecabile.

Il mercato, nel tempo, si è trasformato in un suk qualcosa di veramente lontano da ciò che era quando a buon mercato si comprava di tutto ed i residenti della zona e non solo ‘calavano’ alla fiera per fare la spesa.

Di quella porzione di mondo che è (stato ?) lo specchio della catanesità, della cosiddetta ‘liscia’, delle vanniate a rima baciata in siciliano verace, resta sempre meno. Qualche anno cominciò l’invasione dei cinesi che con soldi fruscianti alla mano, come in un risiko, conquistavano una bancarella alla volta, poi gli altri commercianti stranieri, certo un pizzico di diffidenza c’è stata da subito, ma fino a quando la situazione economica era favorevole la convivenza pacifica era assicurata: un pezzo di pane non ha razza ed in bocca ha sempre lo stesso sapore.

Prima la globalizzazione che ha spostato altrove la clientela abituale e poi la crisi hanno risucchiato tutto: rapporti, convivenze e soprattutto speranze. Resta centrale il tema della concorrenza sleale che pur nella sua illegittimità, a volte stona con la disperazione di chi pur guadagnarsi un pezzo di pane si trasforma in venditore abusivo. Ma dura lex sed lex.

Così la diffidenza iniziale diventa rancore e fra le bancarelle la parola appena bisbigliata si trasforma in insulto. Il resto è ciò che è accaduto ieri. In questi anni a più riprese abbiamo scritto delle operazioni della forze dell’ordine che puntualmente sequestrano merce venduta illegalmente, ma i blitz sono solo la punta dell’iceberg rispetto ad un’azione che dovrebbe prevedere un rilancio di tutta la zona.

Si guardi, ad esempio, cosa è divenuto il Corso Sicilia: quello che era il cuore economico di Catania quando non è un mercato di chincaglierie (spesso vendute abusivamente) si trasforma in un ricovero di disperati. Così i negozi spariscono e con loro clienti e speranze. Insomma, non basta solo perseguire chi non è in regola. Serve al più presto un’idea, una proposta che restituisca decoro ad un mondo che tutti i catanesi hanno amato.

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