La notte prima degli esami, per dirla come il sindaco di Taormina, Eligio Giardina, è appena trascorsa e di fatto siamo in pieno clima G7. Se la cittadina jonica è la regina dell’evento, a Catania spetta il ruolo di dama di compagnia considerato l’happening in programma stamane nel capoluogo etneo.
La città si presenta tirata a lucido come non si vedeva da tempo. Forse qualcosa del genere si ricorda in occasione della visita di Papa Wojtyla nel lontano 1994, quando vennero realizzate misure straordinarie per uomo altrettanto straordinario. Anzi un Santo.
Il colpo d’occhio più evidente dell’operazione di restyling riguarda proprio il varco d’accesso sud di Catania, compreso il tratto dell’asse dei servizi che allaccia la città all’aeroporto, dove è stata bonificata la foce del torrente Acquicella ed è spuntata perfino un’aiuola laddove fino a qualche tempo fa c’era un ginepraio di erbacce colorate di immondizia. Non c’è che dire ai first partners ospiti quest’oggi viene consegnata l’immagine di una città (o perlomeno di una parte) che vorremmo vedere tutti i giorni.
Se da un lato c’è la responsabilità di chi è deputato a mettere in atto queste misure (che dovrebbero rientrare nella normalità), dall’altra ci piace caricare dello stesso onere noi cittadini che innamorandoci dell’immagine pulita di questa Catania dovremmo ricordarci di mantenerla tale.
Ci piace poi ricordare la provocazione del consigliere di quartiere Erio Buceti che nei giorni ha auspicato il passaggio dei first partners anche in altre zone della città per sfruttare l’onda lunga dell’operazione di maquillage.
E piace ancora (ad alcuni in modo particolare) il clima di festa internazionale che coinvolge tanti di noi che da cronisti di provincia ci ritroviamo per una volta, senza l’ansia di raccontare storie di mafia o cronaca nera, a descrivere insomma quanto sta avvenendo a casa nostra. E ci sembra quasi normale, per i tempi in cui viviamo (purtroppo) e l’evento che stiamo ospitando, assistere al via vai di ragazzi in divisa che pattugliano molte zone della città…noi che i soldati per strada ce li ricordiamo proprio dopo le stragi di 25 anni fa.
Del resto lo spirito di questo G7 in terra siciliana si fonda proprio sul “messaggio culturale che viene dato con forza dopo che qualcuno aveva messo in discussione i valori di civiltà e di civilizzazione che il nostro Paese e segnatamente questa terra hanno”, Renzi dixit.
Insomma potrebbe essere davvero una grande operazione riscatto che ci auspichiamo presto possa concedere finalmente quella agognata ‘normalità’ che ogni angolo di Catania e di Sicilia si meritano.
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