E’ una storia che sembra uscita da un libro d’appendice. Invece è accaduta veramente e tre giorni fa lo si è appreso grazie ad un articolo apparso sulla stampa catanese.
I protagonisti sono un palermitano, prete dell’ordine del Camilliani, 44 anni, rettore della “Casa sollievo di San Camillo ad Acireale”, una sua volontaria che prestava l’opera proprio alla casa sollievo, e la cassa della stessa casa. circa 28 mila euro.
Il prete si è innamorato della volontaria e ha deciso di fuggire e appendere l’abito talare al chioso ma si è anche portato via la cassa.
Contro di lui i Camilliani hanno presentato denuncia per appropriazione indebita ma il prete fa sapere che restituirà tutto “non sono fuggito, ho solo deciso di cambiare vita e di lasciare l’abito. Naturalmente lo farò lontano da dove sono stato un prete. Dove nessuno mi conosce. E se ci sono stati ammanchi mi dispiace. Restituirò tutto”.
Ma in attesa della restituzione delle somme la denuncia è già partita e la fuga d’amore potrebbe finire con un arresto o, comunque, con un processo, anche se lui ci tiene a precisare: “Non è stata una fuga d’amore ma una scelta di cambiare vita”
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