Il progetto di recupero del centro storico di Caltagirone arriva sulla scrivania del Governo nazionale con un’interrogazione targata Movimento 5 Stelle. “Il programma integrato per il recupero e la riqualificazione della città di Caltagirone stravolto da una delibera del consiglio comunale rispetto alla versione di partenza”. Lo afferma il deputato M5S  alla Camera, Gianluca Rizzo, che, assieme alla collega Azzurra Cancelleri, ha depositato una interrogazione a Montecitorio per capire se il nuovo progetto aderisce ancora alle finalità originarie.

L’atto parlamentare  è rivolto ai ministeri delle Infrastrutture e dell’Interno, ai quali gli interroganti chiedono nello specifico “se non si ritenga di verificare l’aderenza alle finalità per le quali è stato previsto il contributo statale per la realizzazione del progetto di social-housing…”  e“ quali iniziative si intendano porre in atto per garantire il rispetto delle finalità del bando connesse a interventi di riqualificazione e conservativi del patrimonio edilizio e di pregio architettonico”.

“Il progetto, rimodulato con delibera del consiglio comunale di Caltagirone del 1 dicembre del 2018, – racconta Rizzo – è parecchio distante dalla versione originaria, che prevedeva, tra l’altro, la realizzazione di un nuovo presidio di sicurezza, prima per ospitare la Polizia di Stato e successivamente  i carabinieri, da realizzarsi ex novo su area di proprietà comunale, e che, a seguito della nuova formulazione dovrà essere realizzato, invece, presso un plesso in costruzione in zona periferica della città. Inoltre gli interventi previsti per Palazzo Spadaro, in centro storico, e in via Agesilao Greco, di proprietà comunale, verrebbero sostituiti da altri in via Madonna della Via-Croce del Vicario, con la realizzazione, previo esproprio da parte dell’amministrazione comunale, di 14 alloggi da affittare a canone agevolato oltre ad altri due locali commerciali”.

“Il consiglio comunale di Caltagirone – continua Rizzo – ha approvato la proposta di rimodulazione basandosi sul parere tecnico degli uffici, senza che la giunta comunale esprimesse un parere e con i voti favorevoli di otto consiglieri comunali su ventiquattro e già in quella sede la nostra portavoce in consiglio comunale, Lara Lodato, con una dura opposizione, evidenziò sia le contraddizioni che le criticità del provvedimento. E’ doveroso, da parte nostra, alla luce di tutto questo, andar a fondo alla vicenda, considerato che di fatto viene stravolto il piano originariamente inviato alla Regione Siciliana su cui è stato erogato un contributo pubblico a valere sui fondi del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e della Regione Siciliana per quasi 6 milioni di euro”

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