Il terminal principale dell’aeroporto di Catania resterà chiuso almeno fino al 25 luglio e non è escluso che ci vorrà ulteriore tempo per la ripresa piena delle attività. Lo apprende il Corriere da fonti che seguono il dossier: nel pomeriggio del 19 luglio dovrebbe essere diramato un nuovo avviso a tutte le compagnie aeree (Notam) per informare della sorte dello scalo siciliano tre giorni dopo l’incendio divampato nell’area Arrivi la tarda serata di domenica 16. Al momento il Notam in vigore prevede la chiusura fino alle 14 del 20 luglio, ma questo sarà sostituito con il nuovo avviso.

Situazione d’emergenza

Le compagnie aeree dovranno così operare in situazione emergenziale per altri giorni: terminal A, quello principale, potrebbe tornare pienamente operativo tra fine luglio e inizio agosto, prolungando i disagi per i viaggiatori che questi giorni stanno volando su altri scali della Sicilia (Comiso, Palermo, Trapani) e della Calabria (Lamezia Terme, Reggio Calabria). Al momento nell’altro terminal, il C, sono previste fino a 2 partenze all’ora e altrettanti arrivi. Ma in una nota Sac, la società di gestione, parla di 5 decolli già il 19 luglio, al contrario di quanto stabilito dal Notam ufficiale. A quanto apprende il Corriere nel piano di emergenza al quale si sta lavorando si punta a portare a 7 i decolli (e altrettanti atterraggi) quando la Protezione civile avrà montato le tende — con l’aria condizionata — per accogliere fino a 400 passeggeri.

Aeroporto di Palermo sotto stress, preoccupazione per la sicurezza

“A seguito dell’incendio occorso nello scalo di Fontanarossa l’Aeroporto Falcone Borsellino registra una situazione insostenibile in termini di sicurezza per lavoratori, passeggeri e visitatori tale da destare seria e reale preoccupazione per l’incolumità e la salute dei medesimi” cosi Fabio Lo Monaco Filt Cgil, Antonio Dei Bardi Fit Cisl, Houda Sboui Uiltrasporti e Domenico De Cosimo Ugl T.A.

“Le lavoratrici ed i lavoratori dello scalo aeroportuale di Palermo sono da giorni sottoposti a carichi di lavoro in crescita esponenziale e ritmi serrati che, ancor più per il caldo esasperante che ha fatto segnare temperature estremamente alte, stanno rendendo insostenibile lo svolgimento di ogni attività lavorativa in aeroporto” – continuano i sindacalisti, che si dichiarano anche fortemente preoccupati per il clima di malessere e di contestazione che si registra, anche, tra gli utenti dello scalo palermitano per disfunzioni, disservizi e caos. “La situazione emergenziale dettata dalla chiusura temporanea dell’aeroporto di Catania non può essere risolta soltanto con una riprogrammazione dei voli in altri scali, ma deve essere gestita in tutti i suoi aspetti critici” , aggiungono Lo Monaco, Dei Bardi, Sboui, De Cosimo – “siamo preoccupati perché in queste condizioni viene messa a rischio l’incolumità di lavoratori e passeggeri”.

“I lavoratori dell’handling sono gli stessi che il 15 Luglio hanno scioperato (con adesioni superiori al 95 %) per il rinnovo del contratto, oggi stanno dimostrando, semmai ce ne fosse bisogno, la loro elevata professionalità e il loro attaccamento al lavoro”, concludono i segretari. “Per tutte queste ragioni, abbiamo chiesto che venga istituito un tavolo con Enac, Gestore e le Società di handling al fine di gestire la situazione emergenziale e chiediamo con forza alle istituzioni di intervenire fornendo risposte concrete alle lavoratrici e lavoratori ed agli utenti aeroportuali.

Comiso nel caos

L’aeroporto di Comiso finisce all’attenzione dell’Enac, Ente Nazionale per l’Aviazione Civile. Il Codacons sta ricevendo infatti diverse segnalazioni da parte di passeggeri che, dirottati dall’aeroporto di Catania a quello di Comiso a causa del rogo presso lo scalo di Fontanarossa e dello spostamento di decine di voli, starebbero subendo enormi disagi.

I viaggiatori segnalano in particolare la totale assenza di informazioni e assistenza con monitor spenti, scarse indicazioni sugli orari di partenza dei voli, ascensori e scale mobili guasti, nessun altoparlante in funzione e passeggeri che bivaccano a terra non avendo un posto dove sedersi in attesa del proprio aereo. Disagi anche per i turisti stranieri che, sempre in base alle segnalazioni giunte, non riuscirebbero a comunicare in inglese con gli addetti aeroportuali.

Disservizi che, se confermati, risulterebbero molto gravi e potrebbero configurare una violazione dei diritti dei passeggeri – denuncia il Codacons – Per questo chiediamo l’intervento urgente dell’Enac, affinché verifichi le segnalazioni dei viaggiatori e intervenga per garantire che lo scalo di Comiso e il suo personale offrano informazioni e servizi a chi deve partire dall’aeroporto siciliano.

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