Per spedire la droga utilizzavano i pacchi spediti negli uffici postali. La squadra mobile di Catania ha scoperto un traffico e spaccio di droghe sintetiche nell’operazione Empire, il portale internet attraverso il quale si vendeva la droga. In sei sono finiti in carcere su richiesta della Dda.

Il provvedimento è del gip del tribunale di Catania.

Gli arrestati nell’operazione

Sono finiti in carcere Fabrizio Carmelo Aiello, 36 anni, Andrea Garofalo, 48 anni, Eleonora Gentile, 29 anni, Michaele Giuseppe Magliuolo, 29 anni, Giuseppe Mangiameli, 34 anni, e Salvatrice Federica Rapisarda, 27 anni. Sono accusati di associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti e traffico continuato di sostanze stupefacenti.

Nel provvedimento è stato disposto anche il sequestro della villa nel quartiere San Giorgio di proprietà di Mangiameli e Rapisarda.

Le indagini della squadra mobile della sezione antidroga sono iniziate tra il mese di gennaio 2020 e  settembre 2020, e che hanno riguardato un’associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di droghe sintetiche  (MDMA, ecstasy e ketamina) e di marijuana.

La base operativa il rione San Giovanni Galermo

La base operativa dell’organizzazione sarebbe il rione popolare San Giovanni Galermo. Da qui partiva la droga sintetica sull’asse Italia – Olanda – Usa. Le sostanze stupefacenti venivano per lo più importate in Italia dall’Olanda per poi essere spedite ad acquirenti statunitensi. Per tale ragione le indagini sono state svolte in costante collaborazione e scambio informativo con la Direzione Centrale per i Servizi Antidroga del Ministero dell’Interno e l’organismo investigativo statunitense Homeland Security Investigation; tramite il magistrato di collegamento degli Stati Uniti in Italia questo Ufficio ha provveduto ad un proficuo scambio di atti giudiziari consistenti prevalentemente in sequestri di sostanze stupefacenti.

A capo dell’organizzazione  vi sarebbe stato secondo la ricostruzione accusatoria, Giuseppe Mangiameli il quale avrebbe avuto funzioni decisionali e di coordinamento.

La droga sintetica comprata dall’Olanda e spedita negli Usa

L’associazione criminale avrebbe importato dall’Olanda ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti sintetiche, avvalendosi di corrieri facenti capo a note società di spedizioni italiane che coprivano la tratta nazionale del tragitto in partnership con omologhe società di spedizioni olandesi. Le forniture di sostanze stupefacenti sintetiche giungevano nascoste dentro mobili o beni di svariata natura e poi stoccate in garage dei quali il gruppo disponeva nel rione San Giovanni Galermo.

La successiva rivendita delle droghe sintetiche ai vari acquirenti, sia in Italia che all’estero, avveniva tramite chat clandestine su portali del cosiddetto “deepweb”, nel cui ambito i membri dell’organizzazione utilizzavano il nickname “XXXMAFIAXXX” o “MAFIASTARS”.

Le sostanze stupefacenti venivano spedite agli acquirenti, sia in Italia che all’estero, all’interno di plichi e pacchi imballati che l’associazione criminale spediva tramite raccomandate postali o tramite corriere espresso riportanti come mittenti generalità fittizie. La droga veniva nascosta in pacchi imballati, le ingenti forniture di sostanze stupefacenti sintetiche venivano nascoste dentro svariati oggetti come barattoli di creme cosmetiche, statue in gesso, confezioni di puzzle, giradischi, amplificatori, casse audio, custodie di DVD, capi di abbigliamento, ed altro.

Ecco le tratte della droga

Il traffico internazionale delle droghe anzidette si svolgeva principalmente sull’asse Catania – Stati Uniti D’America, ma a volte le spedizioni partivano anche verso altre località d’Italia, o altri paesi stranieri quali Canada, Australia, Ucraina, Thailandia, India, Israele, Pakistan, Giappone, Nuova Zelanda, Iran e Grecia. Gli acquirenti delle sostanze stupefacenti sintetiche pagavano l’organizzazione con somme in criptovaluta Bitcoin che, una volta convertite in euro venivano divisi tra i componenti dell’organizzazione tramite una serie di versamenti o ricariche su carte prepagate. Dalle indagini sarebbe emerso che ogni mese il “giro d’affari” dell’organizzazione si aggirava intorno ai 150.000 euro e parte dei ricavi sarebbe stata investita da Giuseppe Mangiameli e dalla moglie nella costruzione di una villa nel quartiere San Giorgio oggetto del provvedimento di sequestro preventivo finalizzato alla confisca disposto dal Gip.

La droga dello sballo

Le indagini svolte hanno consentito di effettuare numerosi sequestri di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti sintetiche del tipo MDMA, ecstasy e ketamina, per un totale complessivo di oltre 30 chili. Alcuni dei sequestri delle sostanze stupefacenti sintetiche venivano effettuati a seguito di provvedimenti di ritardato sequestro emessi da questa Procura Distrettuale della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia, ai quali seguiva un’attività di consegna controllata internazionale in territorio americano con la collaborazione delle Autorità degli Stati Uniti. Tra le suddette attività di riscontro vi era sia quella del 23.02.2020, allorquando al ritardato sequestro di circa 3 kg di sostanza stupefacente del tipo MDMA in territorio italiano seguiva la consegna controllata internazionale in territorio statunitense, culminata con l’arresto dell’acquirente americano Thomas Tyriq, 29 anni, sia l’attività del luglio 2020 allorquando gli operanti della Squadra Mobile di Catania, coadiuvati dalla Direzione Centrale per i Servizi Antidroga e da investigatori dell’Homeland Security Investigation, effettuavano un’attività sotto copertura di acquisto simulato di 1 kg di sostanza stupefacente del tipo MDMA, quale ulteriore sviluppo investigativo dell’arresto in territorio statunitense dell’acquirente americano Brian Bradigan 35 anni, fermato il 03.02.2020 durante una precedente attività di consegna controllata mentre ritirava un pacco contenente 1 kg di sostanza stupefacente del tipo MDMA speditogli dall’organizzazione catanese.

Per incrementare il proprio illecito “giro d’affari”, in alcune circostanze l’organizzazione criminale acquistava anche armi da sparo che, al pari delle sostanze stupefacenti, venivano occultate nei garage di cui il gruppo disponeva nel rione San Giovanni Galermo.

Il sito internet Empire

L’operazione di Polizia Giudiziaria è stata denominata “Empire” dal nome del portale del deep web in cui avveniva la rivendita delle sostanze stupefacenti sintetiche ai vari acquirenti. Tutte le ipotesi accusatorie, allo stato avallate dal G.I.P. in sede, dovranno trovare conferma allorché verrà instaurato il contraddittorio tra le parti, come legislativamente previsto.

Nel corso dell’operazione la Squadra Mobile della Questura di Catania è stata coadiuvata da personale della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga del Ministero dell’interno, nonché alcuni appartenenti all’organismo investigativo statunitense Homeland Security Investigation.

Hanno inoltre partecipato  equipaggi della Questura di Catania e delle sue articolazioni nonché di unità specializzate come Polizia Scientifica e Cinofili ed altresì equipaggi del Reparto Prevenzione appositamente inviati dalla Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato – Servizio Centrale Operativo.

 

 

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