“Un triste epilogo quello della Publiservizi fondata circa vent’anni fa – quando ero Presidente della Provincia- per assicurare ad alcune centinaia di lavoratori precari certezza e dignità del lavoro”. Lo dichiara l’ex presidente della Regione Siciliana Raffaele Lombardo.
“Governata allora con rigore ed efficienza – prosegue Lombardo – una lunga serie di scelte dissennate hanno portato al fallimento e alla crisi di oggi. Circolano in queste ore – a poche settimane dalle elezioni comunali- vari elenchi di nomi di lavoratori che sarebbero destinati alla temporanea sospensione in attesa che si provveda a reperire risorse e soprattutto a riorganizzare la società. I candidati alla cassa integrazione non potranno che essere scelti secondo precisi ed obiettivi criteri ( carichi familiari, anzianità di servizio, carichi pendenti e quant’altro) condivisi coi sindacati dei lavoratori e dei quali rendere conto pubblicamente”
La sentenza della corte d’Appello
Ad aprile la Corte di Appello del Tribunale di Catania, prima Sezione Civile aveva rigettato il ricorso al fallimento intentato dal Cda dell’azienda partecipata della Città metropolitana.
Erano stati condannati al pagamento in solido delle spese di giudizio sia Pubbliservizi Spa, sia Maria Virginia Perazzoli, Raffaella Proietti e Antonio Albano, già commissari straordinari della partecipata in amministrazione straordinaria (8.500 euro per i compensi dell’ avvocato, oltre a spese generali, Iva e Cassa previdenza avvocati, mentre Pubbliservizi è tenuta al pagamento di una somma pari all’importo del contributo unificato).
La proroga
Il 15 maggio prossimo scadrà la proroga all’esercizio provvisorio di Pubbliservizi concessa dal Tribunale e l’unica cosa ormai certa è la nuova procedura di licenziamento collettivo per i 333 dipendenti.
Con la sentenza ora si potrà depositare lo statuto della nuova Azienda speciale.Più di qualche altro passaggio dovrà essere spiegato dalla Città metropolitana, ad esempio quello che riguarda la «segnalazione di possibile danno erariale per la perdita di circa un milione di euro di capitale sociale di Pubbliservizi Spa in liquidazione giudiziale», citata nella risposta alla richiesta di parere sull’Azienda speciale – richiesta dichiarata inammissibile, tra l’altro – dalla Corte dei Conti, Sezione controllo per la Regione siciliana
I sindacati
“Se non c’è chiarezza nelle procedure adottate e nell’individuazione dei criteri oggettivi per l’avvio della cassa integrazione in Pubbliservizi, la Cisl non firmerà alcun accordo. Ci appelliamo fin d’ora al Prefetto di Catania, perché nell’eventualità, convochi le parti e si faccia garante del rispetto della trasparenza e dell’equità di ogni atto che riguardi i lavoratori della società partecipata della Città metropolitana”. Lo afferma Maurizio Attanasio, segretario della Cisl di Catania, dopo aver “appreso della circolazione di elenchi di lavoratori che sarebbero stati già individuati come candidati alle misure di sostegno al reddito”.
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