Il referendum costituzionale è la prima scadenza, ma è il 2017 l’anno delle grandi manovre elettorali siciliane. Così, per quanto importante, il risultato del voto referendario potrebbe non essere la cartina di tornasole in grado di determinare la geografia degli schieramenti in vista delle Amministrative di primavera (si vota anche a Palermo e Trapani), e le Regionali del prossimo autunno. Tuttavia, non è un caso se tutte le forze politiche abbiano scelto la Sicilia come palcoscenico nazionale per mettere in rassegna proposte e sfide.

Lo ha fatto il Pd a Catania con la Festa dell’Unità a Catania, il M5S con il meeting di Palermo e Forza Italia che, dopo MuovitItalia promossa nei giorni scorsi nel capoluogo etneo, si prepara al nuovo corso targato Stefano Parisi partendo dall’evento in programma venerdì a Palermo.

C’è poi Diventerà Bellissima, il movimento che fa capo a Nello Musumeci, che ha lanciato la “Festa delle Idee”, un ciclo incontri in varie città dell’Isola.

Abbiamo pensato di coinvolgere i siciliani già adesso, partire dalle loro idee per la Sicilia. Inizieremo a Palermo il 29, dai Cantieri Culturali della Zisa, poi gireremo tutta la Sicilia e torneremo di nuovo qui per chiudere il cerchio, presentando il nostro programma alternativo di governo”, spiega Giusi Savarino, portavoce di #Db.

“Ogni persona che vorrà contribuire, con il suo nome e cognome, proporrà un’idea che sarà votata nel nostro sito e attraverso i social – prosegue – quelle con più like entreranno nel programma. Domani, quando saremo al governo, quell’idea diventerà disegno di legge e chi l’ha formulata sarà con noi in conferenza stampa e accompagnerà così la nostra azione di governo”

Sembra una proposta grillina…

“Beh,non hanno mica il monopolio del web! Lo ha fatto anche il neogovernatore della Puglia, Michele Emiliano. E’ vera democrazia partecipata. E poi, mi faccia dire, le buone idee possono essere anche copiate e migliorate: a breve presenteremo un’app che convoglierà le idee. Ovviamente, però, non ci limiteremo alla rete perché il contatto della gente non lo perdiamo”

In Sicilia la partita delle Regionali si è sempre giocata al centro. Micciché ha detto che ormai Alfano e Ncd sono stabili alleati di Renzi e del Pd. Cosa accadrà ai centristi siciliani, si divideranno?

“Alcuni sembrano avere come unica ambizione quella di diventare deputati all’ombra di Renzi, questo li condanna alla irrilevanza politica. Altri lavorano ad un rassemblement dei moderati nel tentativo di costruire un’alternativa di governo al fallimento conclamato della sinistra, questi sono nostri interlocutori, chi è solo in cerca di poltrone certamente no”

Rimane il nodo del candidato unico, avevate chiesto di trovare la sintesi prima della fine dell’anno ma il centrodestra, invece, sembra voler prendere tempo…

“Non siamo i soli a voler vincere. Lavoriamo ad una nostra proposta politica, concreta, credibile, seria. Trovare una sintesi, è interesse di tutti. Sinceramente non credo ci siano dirigenti politici disposti a ripetere oggi gli stessi errori che hanno portato Crocetta a diventare il peggiore presidente della storia siciliano”

A proposito, il presidente ha annunciato la sua ricandidatura e si prepara ad una riscossa. Vi preoccupa?

“Ci preoccupa che qualcuno immagini ancora di buttare fumo negli occhi dei siciliani. Ieri era la rivoluzione del finto Che Guevara Crocetta, oggi sono le promesse di assunzioni millantate: un bluff era ieri, come lo è oggi. La verità è fatta di ospedali che chiudono, stallo amministrativo, fondi europei sperperati e di giovani che partono con una valigia carica di rabbia e rancore per chi ci governa”

Fino al referendum tutto probabilmente resterà bloccato. Voi avete lanciato un comitato per il No che domani presenterete all’Ars. Ci saranno riflessi anche in Sicilia dopo il 4 dicembre se vincerà il NO?

“La riforma costituzionale ha delle falle giuridiche incontestabili, mi rendo conto che per qualcuno sia comunque meglio di niente, ma il nostro movimento ha deciso di non accontentarsi ed è impegnato nella campagna referendaria per il NO. I siciliani hanno problemi più seri e contingenti che la riforma costituzionale non affronta e non risolve, ma indubbiamente le conseguenze politiche del referendum si rifletteranno anche da noi”

Un’ultima domanda. Alcuni mesi prima delle regionali si voterà per Palermo e Trapani. Diventerà Bellissima sarà in campo?

“Certamente e, dopo l’esperienza positiva delle scorse Amministrative, non escludo con nostri candidati a sindaco”.