Un’inchiesta della procura di Catania sull’archivio elettronico del presidente di Confindustria Sicilia, Antonello Montante, in cui sarebbero contenuti i nomi di magistrati  che avevano rapporti con l’imprenditore nisseno finisce al Csm. Lo rivela oggi il Corriere della Sera in un articolo di Giovanni Bianconi in cui ipotizza che si tratterebbe “qualcosa di simile a un’attività di dossieraggio”.

Il Corriere riporta che “la Procura di Catania, titolare delle indagini in cui sono coinvolte le toghe di Caltanissetta — la città di Montante dove hanno prestato servizio gran parte delle toghe inserite nel suo archivio — non ha trovato nulla di penalmente rilevante, ma ha inviato gli atti a palazzo dei Marescialli per eventuali valutazioni di competenza dell’organo di autogoverno”.

Gli appunti risalgono al periodo 2010-2013, quando Montante era impegnato, con le associazioni di categoria, nella battaglia antiracket e antimafia. Nel 2015 si è appreso che il numero uno di Confindustria Sicilia era indagato per concorso esterno in associazione mafiosa.

In merito all’archivio sui giudici che sarebbe stato collezionato da Montate, il Corriere ricostruisce che “a parte gli incontri, quasi sempre in occasioni istituzionali, per ognuno di loro sono stati trovati promemoria su consegne di curriculum di familiari: figli, nipoti o parenti acquisiti”.

La Procura etnea ha già archiviato, ma sara la prima commissione del Csm a decidere se procedere a ulteriori accertamenti.

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