Le nuvole che oggi coprono l’Etna hanno rallentato le operazioni di monitoraggio del vulcano che dopo la nuova attività stromboliana e l’eruzione iniziata ieri continua a dare spettacolo.

Nonostante la “copertura nuvolosa abbastanza compatta” gli strumenti dell’Ingv, l’istituto nazionale di geofisica e vulcanologia di Catania, hanno registrato un trabocco lavico su lato occidentale dell’Etna”.

La colata si dirige in direzione ovest e ha “due braccia principali – spiegano dall’Ingv – uno che ha raggiunto 2200 metri, l’altro braccio che è poco alimentato lungo la Valle del bove”.

Ieri, all’ora di pranzo, i sistemi di sorveglianza visiva e termica hanno registrato l’inizio di attività eruttiva alla Voragine che in pochi minuti ha preso il carattere di fontana di lava pulsante. Allo stesso tempo è diminuita l’attività stromboliana del Nec passando ad emissione di cenere scura, per poi cessare.

Con l’inizio dell’attività parossistica si è registrato un repentino aumento dell’ampiezza del tremore vulcanico e dalla Voragine si è alzato un pennacchio di cenere piegato dal vento verso est-sudest, raggiungendo un’altezza di 3000-3500 m sopra la cima dell’Etna.

Già nel pomeriggio di ieri era iniziato un trabocco di lava dall’orlo occidentale della depressione craterica Voragine-Bocca Nuova, che ha alimentato un modesto flusso lavico diretto verso ovest e limitato all’area sommitale.

Ieri, il Capo Dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, ha disposto stamane il passaggio allo stato di allerta gialla. L’allerta gialla indica uno “stato di potenziale disequilibrio” del vulcano.

(foto pagina Facebook ‘La Capannetta’) 

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