L’emergenza umanitaria chiama ancora l’Europa. Le misure adottate fino ad oggi non appaiono più sufficienti a fronteggiare il dramma dei migranti e dei rifugiati, con un flusso ininterrotto che necessita strumenti adeguati di intervento.

Ammonta a 700 milioni di euro nell’arco di tre anni- 300 milioni nel 2016 a cui si aggiungerebbero 200 milioni nel 2017 e 200 milioni di nel 2018- la dotazione finanziaria stabilita con il voto di oggi sul bilancio europeo, che prevede per la prima volta un sostegno per situazioni emergenziali per paesi europei, e non extra Ue.

Una boccata d’ossigeno dunque dovrebbe arrivare alla Grecia, come all’Italia, le due “sponde” ormai sature, non più capaci di autogestire il fenomeno senza un approccio strategico e condiviso. La proposta di risoluzione del Parlamento europeo di fatto avalla e si prepara a rendere operativo la proposta di modifica del bilancio UE 2016, della Commissione europea.

Uno strumento “indispensabile”, lo definisce Giovanni La Via (AP/PPE), poiché “Le risorse fino ad ora attivate dall’Europa si sono rivelate insufficienti a gestire una crisi di tale portata”.

Azioni mirate e concrete, dunque, per “Attivare gli aiuti e il coordinamento interno tra gli Stati, anche in vista della delocalizzazione dei migranti, non più rinviabile, così come – aggiunge La Via- il rafforzamento dell’organico del centro antiterrorismo di Europol, presente sul territorio con un importante dispiegamento di mezzi, a cui bisogna garantire massima efficacia e sostegno. Non possiamo girarci dall’altra parte, tutta l’Europa – dice l’eurodeputato – e non solo i Paesi di frontiera, è responsabile di quanto accade”.

In questo senso, il Parlamento ha poi esortato la Commissione a escludere dall’obiettivo di riduzione del 5% dell’organico tutte le agenzie che operano nell’ambito della migrazione e della sicurezza, in quanto registrano una carenza di personale visto l’enorme aumento del carico di lavoro e dei compiti nel corso degli ultimi due anni, invitando a garantire un equilibrio tra le agenzie competenti in materia di giustizia e affari interni.

Una regia unica, volta alla solidarietà, e al sostegno a chi viene accolto e a chi accoglie, ma con “Grande attenzione per la sicurezza e la libertà dei nostri cittadini, attraverso lo stanziamento di risorse aggiuntive” – conclude La Via- è lo spirito che sottende la proposta e in generale una politica responsabile, su cui non può non fondarsi l’Unione europea.