Dopo il problema alle corde vocali che lo ha costretto a cancellare le 5 date romane del tour, Luciano Ligabue ha debuttato ieri ad Acireale dove ad accoglierlo c’erano migliaia di fan.

“Non mi era mai successo prima: ho dovuto fare i conti con questa nuova vulnerabilità e questo mi ha segato le gambe”, ha detto il rocker di Correggio parlando dell’edema alle corde vocali e soprattutto dopo le due ore e un quarto di concerto, in cui non si è risparmiato.

“Avevo voglia di tornare, di raccontare il mio disco, che non è un disco politico, ma l’espressione di un amore non corrisposto verso l’Italia, della frustrazione per tutto ciò che non funziona. Ma non ha a che fare né con la sinistra né con la destra. Sono deluso: avevo creduto che fosse possibile che la politica si occupasse degli ultimi”.

In un mondo che è cambiato, ha perso significato anche il significato di comunista: “Ormai non so che senso abbia. Io so che vengo da una famiglia comunista e mi sono formato da adolescente in una provincia che era un laboratorio, funzionava tutto e avevo la miglior cultura possibile gratis. Ma non ho mai preso la tessera di nessun partito, io non c’entro con un pensiero fisso, ho bisogno della mia libertà di pensiero”.

Parlando del Movimento 5 Stelle, Ligabue dice: “Capisco chi ha un rifiuto facile verso chi ha rappresentato la politica finora: è razionale e fisiologico. Il reddito di cittadinanza è la cosa più di sinistra che io possa pensare“.

Dopo Acireale il Made in Italy Tour di Ligabue proseguirà con 55 live. Le date romane saranno recuperate tra aprile e maggio.

foto facebook