Maxi blitz antimafia congiunto fra Guardia di Finanza e Carabinieri in due province della Sicilia orientale. Dalle prime ore della mattinata odierna, i Finanzieri del G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Catania e i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Ragusa stanno dando esecuzione ad un’ordinanza emessa dal GIP presso il Tribunale di Catania, su conforme richiesta della Procura Distrettuale Antimafia etnea.
16 ordini di arresto per numerose accuse
La misura di applicazione della custodia cautelare in carcere è stata emessa nei confronti di 16 persone indagate per associazione a delinquere di tipo mafioso, concorso esterno in associazione mafiosa, tentato omicidio, illecita concorrenza con minaccia o violenza, operanti tra le province di Ragusa e Catania.
Le ultime operazioni antimafia
L’ultima operazione antimafia in Sicilia prima di questa risale a neanche una settimana fa e riguarda la mafia dei Nebrodi. E’ stata condotta sempre dalla guardia di Finanza che, innquel caso, ha eseguito un decreto di sequestro patrimoniale emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Messina, su richiesta della locale Procura Distrettuale della Repubblica, nei confronti di un uomo operante nel versante tirrenico della provincia di Messina, ritenuto socialmente pericoloso. Il provvedimento è esteso anche ai familiari dell’indagato, originario di Tortorici ma attivo nel comprensorio di Montalbano Elicona.
I beni sequestrati
L’uomo si occupava di dirimere questioni attinenti al controllo del territorio, nonché di gestire le estorsioni e gli appezzamenti di terreno da utilizzare per il compimento delle truffe in danno dell’AGEA. Gli odierni approfondimenti economico-patrimoniali, condotti dagli specialisti del Gico del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Messina, hanno quindi permesso, sul fronte patrimoniale, di disvelare la disponibilità di beni, in capo al soggetto investigato e relativi familiari, in misura sproporzionata rispetto ai redditi leciti dichiarati, dimostrando la stretta correlazione tra i comportamenti antisociali documentali e l’illecito arricchimento. La misura di prevenzione patrimoniale ha ad oggetto complessivamente tre compendi aziendali comprensivi dei relativi beni patrimoniali (attivi nel settore agricolo), sei terreni e due rapporti finanziari nella disponibilità diretta e indiretta o comunque riconducibili all’indagato, per un valore complessivo di stima pari ad un milione di euro.
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