Maxi blitz antimafia in corso dalla Sicilia fino a Pavia. Dalle prime ore di questa mattina, mercoledì 25 giugno 2025, oltre 80 finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catania stanno eseguendo, nelle Province di Catania e Pavia, un’ordinanza riguardante complessivamente 20 indagati.
Le accuse
I provvedimenti sono stati emessi dal G.I.P. presso il locale Tribunale su richiesta della Procura Distrettuale di Catania.
Accogliendo le richiesta della Direzione distrettuale antimafia il Gip ha disposto misure cautelari personali e reali nei confronti di 8 persone, gravemente indiziate, a vario titolo, di associazione a delinquere di stampo mafioso nonché delle condotte di estorsione, ricettazione, detenzione di armi, trasferimento fraudolento di valori, e spaccio di sostanze stupefacenti tutte aggravate dal metodo mafioso. Agli altri 12 indagati vengono notificati i provvedimenti di indagini.
Altra operazione antimafia nel Palermitano
Sempre nella giornata di oggi si apprende di un’altra operazione condotta, però, nel Palermitano dove investigatori del Servizio Centrale Operativo, della Sisco e della Squadra Mobile di Palermo, insieme al nucleo Pef della Guardia di Finanza di Varese, hanno arrestato 11 persone nell’ambito di una indagine degli uffici di Milano e Palermo della Procura Europea (EPPO).
Gli indagati sono accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere transnazionale finalizzata al “lavaggio” dell’Iva intracomunitaria, al riciclaggio, al reimpiego e all’autoriciclaggio. I reati sono aggravati dal favoreggiamento alla camorra e della mafia.
L’inchiesta è la prosecuzione delle attività d’indagine che, il 14 novembre scorso, portarono a 47 arresti e che disarticolarono una organizzazione transnazionale che operava in Italia, Spagna, in Svizzera, Singapore ed Emirati Arabi Uniti.
Allora fu disposto un sequestro preventivo di beni mobili e immobili per un valore superiore ai 650 milioni di euro.
In quella circostanza si era reso irreperibile un cittadino belga ritenuto al vertice dell’organizzazione criminale. L’uomo era finito in manette dopo sei mesi di latitanza, lo scorso 26 maggio, all’aeroporto di Milano Malpensa dopo essere arrivato con un volo dall’Albania.
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