Avrebbe piazzato una bomba incendiaria nella sala server dell’ospedale Garibaldi di Catania per vendicarsi di essere stato licenziato qualche giorno prima con decisione della Commissioni di Disciplina dell’ospedale.

Con l’accusa di fabbricazione e trasporto in pubblico di ordigno micidiale la squadra mobile di Catania ha arrestato Alessandro Ferrari di 47 anni. Avrebbe fabbricato un ordigno esplosivo incendiario e poi lo avrebbe piazzato in quella stessa sala server dove fino a qualche giorni prima lavorava.

La bomba, ritrovata la mattina del 9 luglio, era costituita da 17 flaconi di plastica contenenti benzina collegati ad un timer. Il sistema era tanto rudimentale quanto efficace. era costituito da un flacone di plastica della capacità di mezzo litro, contenente liquido infiammabile, ove era immerso il capo di un filo elettrico, a sua volta collegato ad un timer; quest’ultimo, a sua volta, era collegato ad una prolunga elettrica la cui spina, già inserita in una presa, era poggiata per terra in quanto poco prima era stata distaccata dal responsabile dell’ufficio che aveva trovato la bomba.

All’interno della medesima stanza, dislocati in corrispondenza dei server, veniva rilevata la presenza di ulteriori 15 flaconi di plastica, da mezzo litro cadauno, ed una bottiglia da 1,5 litri, tutti contenenti liquido infiammabile. La bomba, insomma, non era ancora stata terminata.

a ferrari la polizia della sezioen antiracketd ella questura è risalita dall’analisi dei video di sorveglianza e dall’incrocio con la vicenda del licenziamento dell’ex dipendente ora arrestato