Una decina di ettari sono andati in fumo nell’incendio scoppiato ieri pomeriggio all’Oasi del Simeto, all’altezza del ponte Primo sole. Un bilancio che poteva essere pesantissimo se non fosse stato per l’intervento energico di vigili del fuoco, forestale, protezione civile e anche di un elicottero. Situazione critica che tutto sommato è stato efficacemente fermata ma ancora una volta l’Oasi del Simeto emerge come un’area fortemente a rischio nel periodo dell’emergenza incendi estiva.

Le operazioni di spegnimento

I primi soccorsi si sono anzitutto concentrati nel non far propagare le fiamme che già avevano avvolto buona parte di una delle sponde del fiume. Forestali, vigili del fuoco, guardie ambientali e protezione civile sono riusciti anzitutto a contrastare l’emergenza andando a circoscrivere le fiamme. In questo modo è stato anzitutto possibile fermare l’avanzata dal fuoco non permettere che potesse raggiungere l’altra sponda del fiume.

Oltre tre ore di intervento

Con questo dispiegamento di forze in circa tre ore si è riusciti a completare l’operazione di spegnimento. Il bilancio parla di circa 8 ettari di vegetazione andata a distrutta nella zona “A” della riserva.

Una vittima di ogni estate

Purtroppo l’Oasi del Simeto non è la prima volta che viene colpita da questi terribili incendi. Di recente Legambiente si è recata alla riserva Catanese, una delle più importanti aree naturali protette d’Europa che non è stata immune da questi disastri. Ad essere stato chiesto al governo regionale risorse, uomini, mezzi per fronteggiare i continui disastri ambientali collegati agli incendi per evitare che si ripeta, per bonificare e ricostruire.

Il precedente più disastroso

Sicuramente il precedente più disastroso per questa area naturalistica di pregio si è verificato nell’estate del 2016. Un vasto incendio interessò l’area protetta e l’aspetto più grave fu quello che, oltre alla distruzione di centinaia di ettari di canneti e zone umide, avvenne un vero e proprio massacro di migliaia di animali. Danni enormi a popolazioni di specie di estremo interesse ai fini della conservazione.

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